Oristano

 Cfr.: Sardegna, itinerario n. 2/2020 - Nella Sardegna nord - occidentale, verso la valle dei nuraghi e i preziosi siti archeologici della penisola del Sinis Sassari - Macomer - Oristano - Tharros

Oristano f6

Ab. 31.731; oristanesi; altezza: 9 m. s.l.m.; provincia: Oristano mappa - Info Turista.: Piazza Eleonora, 18 - T.0783 3683210 consultare il sito gooristano.com; P.S.H.:  Via Rockefeller – T. 0783 320101  

 

Antica stazione romana, la cui fondazione risale all’incirca alla fine IX sec., quando la popolazione della vicina Tharros vi si rifugiarono per sfuggire alle incursioni dei saraceni. L'antica Aristanis fu la capitale del giudicato di Arborea, il più duraturo dei quattro regni rappresentati dai Quattro Mori sulla bandiera dell'isola. Tra il XIII e il XV sec., raggiungendo la sua massima fortuna, poi con la dominazione spagnola cominciò la decadenza fino alla all’avvento della dominazione sabauda.

Città di notevole rilevanza artistica che si sviluppa nell’entroterra del golfo omonimo, presso la foce del Tirso, a nord della pianura del Campidano. A circa 9 km dal mare Oristano, erede diretta dell’antico centro di Tharros, si erge a difesa ideale dei suoi tesori: dagli altipiani alla vasta pianura campidanese; dalla fertile campagna alle attive pescherie; dal mare ai siti archeologici.  

 

 

Tharros (comune di Cabras)

 


Posta all’estremità della penisola del Sinis, sul capo S. Marco, di fronte alla parte settentrionale del golfo di Oristano, era già popolata nella prima età del ferro, IX – VIII sec. a.C., come centro commerciale perché favorita dalla posizione che forniva un doppio approdo sull’uno o sull’altro lato della stretta penisola. Tharros divenne col passare del tempo una città - stato fenicia, quindi sotto i cartaginesi, intorno alla fine del VI sec., il già fiorente porto ebbe ulteriore impulso. Nel 238 a.C. fu sottomessa ai romani successivamente alla prima guerra punica. In età imperiale fu realizzato un rinnovamento urbanistico con la costruzione delle terme, dell' acquedotto e la sistemazione della rete viaria con lastricato in basalto. Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente subì l’invasione dei vandali e poi il dominio dei bizantini. Furono, però le scorrerie dei pirati saraceni e probabilmente fenomeni di bradisismo, una parte della città è sotto il livello del mare, a determinare intorno al 1050 l’abbandono della città. Resta ancora l’antico detto "e sa cittad'e Tharros, portant sa perda a carros", letteralmente "dalla città di Tharros portano le pietre a carri ", a dimostrazione del fatto che Oristano venne fondata con i resti materiali dell'antica colonia fenicia.