Oristano

 Cfr.: Sardegna, itinerario n. 2/2020 - Nella Sardegna nord - occidentale, verso la valle dei nuraghi e i preziosi siti archeologici della penisola del Sinis Sassari - Macomer - Oristano - Tharros

Oristano f6

Ab. 31.731; oristanesi; altezza: 9 m. s.l.m.; provincia: Oristano mappa - Info Turista.: Piazza Eleonora, 18 - T.0783 3683210 consultare il sito gooristano.com; P.S.H.:  Via Rockefeller – T. 0783 320101  

 

Antica stazione romana, la cui fondazione risale all’incirca alla fine IX sec., quando la popolazione della vicina Tharros vi si rifugiarono per sfuggire alle incursioni dei saraceni. L'antica Aristanis fu la capitale del giudicato di Arborea, il più duraturo dei quattro regni rappresentati dai Quattro Mori sulla bandiera dell'isola. Tra il XIII e il XV sec., raggiungendo la sua massima fortuna, poi con la dominazione spagnola cominciò la decadenza fino alla all’avvento della dominazione sabauda.

Città di notevole rilevanza artistica che si sviluppa nell’entroterra del golfo omonimo, presso la foce del Tirso, a nord della pianura del Campidano. A circa 9 km dal mare Oristano, erede diretta dell’antico centro di Tharros, si erge a difesa ideale dei suoi tesori: dagli altipiani alla vasta pianura campidanese; dalla fertile campagna alle attive pescherie; dal mare ai siti archeologici.  

 

 

Da vedere

- Porta di Mariano II, Torre S. Cristoforo, in Piazza Roma, costruzione del 1290, è quanto rimane, insieme ad alcuni resti dell’antica cinta urbica, delle mura difensive erette nel 1291.

- Piazza Eleonora, fulcro incontrastato della città, dedicata a Eleonora d’Arborea, importante figura femminile che governò come giudice alla fine del XIV sec., organizzando la resistenza contro il dominio aragonese e promovendo la Carta de Logu (tra i primi codici scritti, trattava norme di diritto penale e civile, regole che riguardavano l’amministrazione e diverse procedure). Sulla piazza si affacciano: il Palazzo degli Scolopi, sede del Comune; Palazzo Corrias – Carta; palazzo Mameli; al centro si trova la statua a Eleonora d’Arborea.

- Cattedrale di S. Maria Assunta, Duomo della città, eretta nel centro storico, è una ricostruzione del XVIII – XIX sec., in stile barocco, di una chiesa del XII sec. andata distrutta durante un assedio. Costituisce insieme al Seminario e all’Episcopio un imponente complesso architettoico.

- Chiesa di S. Francesco, in via S. Antonio, nel centro della cittadina, chiesa del XIII sec. riedificata nel XIX sec., conserva alcuni elementi gotici, sebbene la forma attuale è interamente neoclassica.

- Pinacoteca – Hospitalis Sancti Antoni, nel Palazzo del vecchio ospedale giudicale del XIV sec., dedicata a Carlo Contini, il più conosciuto artista di Oristano del XX sec., ospita la biblioteca e il Museo della terracotta.

- Antiquarium Arborense, in Piazza Corrias, nel Palazzo Parpaglia, raccoglie materiali provenienti dai siti archeologici della zona di Cabras e di Tharros

Nei dintorni

Chiesa di S. Giusta, a circa 3 km, chiesa romanica della metà del XII sec., con facciata aperta da un portale in stile pisano.

Marina di Torre Grande, a circa, 8 km, è la spiaggia simbolo della città, caratterizzata dalla Torre Grande, opera spagnola del XVI sec.

Terme di Fordongianos, a 26 km, antico Forum Traiani, posto sulla sponda sinistra del Tirso, noto per le sue acque salse ipertermali. A 2 km circa è situata la chiesa della Maddalena, XIV sec., in forme di ispirazione gotico pisane.  

Nuraghe Losa.f7Nuraghe Losa, a circa 37 km, nel territorio di Abbasanta, una delle espressioni dell’arte nuragica meglio conservate, il più gigantesco, costruito con blocchi di basalto, circondato da una cinta muraria a forma di ellisse.   

Cabras, a circa 8 km, grosso comune, sorge sulla riva sinistra dell’omonimo stagno. A ovest il territorio si affaccia sul mare, lungo una costa di circa 30 km che comprende l’Area naturalistica della penisola del Sinis, un’oasi tra le più interessanti del mediterraneo, caratterizzata da stagni salmastri, riconosciuti come zone umide di importanza internazionale, frequentati da fenicotteri, falchi di palude e folaghe e un’altra quantità di volatili e pesci. A circa 10 km, a nord del centro abitato, è situata la spiaggia Is Arutas con un mare da favola, luogo frequentato dagli amanti di wind e kite surf. A circa 24 km, la spiaggia di Mari Ermi, splendida oasi di eccelsa bellezza, una lunga distesa di sabbia bianca e un mare dall’azzurro cristallino. Nella zona si trovano la necropoli nuragica di Monte Prama e la Domus de Janas del Sinis.   

San Salvatore di Sinis, frazione del comune di Cabras, a circa 15 km, pittoresco villaggio costituito dalle tradizionali capanne a forma quadrata e tetto a due spioventi, rivestite di erba palustre, disposte a coronare la chiesetta omonima, costruita su un Santuario ipogeo intorno a un pozzo sacro di epoca nuragica. Le forme attuali risalgono all’età costantiniana, IV sec. Il paese abbandonato, è stato spesso usato nel cinema, diventando un tipico villaggio western, con saloon e location adattate per questo tipo di sceneggiature.   

Manifestazioni

Sartiglia, giostra equestre di origine catalana, singolare corsa dell’anello a cavallo e in costume, ultima domenica e l’ultimo martedì di carnevale

Gastronomia

Carni/bottarga/ piatti a base di pesce di mare e di stagno/ cacciagione/formaggi e latticini

Da non perdere

Malloreddus alla salsiccia/ Su succu, minestra di carni varie stufate con formaggio acido/ tacculas, tordi lessati e raffreddati nel mirto/ mustazzolus, dolce.  

Vini

Arborea Doc: vini rossi, rosati e bianchi/ Tharros Igt/ Valle del Tirso Igt/ Vernaccia di Oristano

Alberghi

Hotel Duomo ****, via Vittorio Emanuele II, 34 – 0783 778061

Mistral Hotel ****, via XX Settembre, 34 – 0783 210389

Mariano IV Palace Hotel ****, Piazza Mariano 50 – 0783 360101

Ristoranti

La Brace, Via Figoli, 41 – 0783 73328

Kalispera, Via G. Garibaldi, 5 – 0783 1870321

Spaghetteria “Lo Zen”, Via Umbria, 5 – 0783 210440

Tharros (comune di Cabras)

 


Posta all’estremità della penisola del Sinis, sul capo S. Marco, di fronte alla parte settentrionale del golfo di Oristano, era già popolata nella prima età del ferro, IX – VIII sec. a.C., come centro commerciale perché favorita dalla posizione che forniva un doppio approdo sull’uno o sull’altro lato della stretta penisola. Tharros divenne col passare del tempo una città - stato fenicia, quindi sotto i cartaginesi, intorno alla fine del VI sec., il già fiorente porto ebbe ulteriore impulso. Nel 238 a.C. fu sottomessa ai romani successivamente alla prima guerra punica. In età imperiale fu realizzato un rinnovamento urbanistico con la costruzione delle terme, dell' acquedotto e la sistemazione della rete viaria con lastricato in basalto. Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente subì l’invasione dei vandali e poi il dominio dei bizantini. Furono, però le scorrerie dei pirati saraceni e probabilmente fenomeni di bradisismo, una parte della città è sotto il livello del mare, a determinare intorno al 1050 l’abbandono della città. Resta ancora l’antico detto "e sa cittad'e Tharros, portant sa perda a carros", letteralmente "dalla città di Tharros portano le pietre a carri ", a dimostrazione del fatto che Oristano venne fondata con i resti materiali dell'antica colonia fenicia.