Moena

Cfr: Trentino - Alto Adige, itinerario n. 3/2022 - Attraverso la Val di Fassa, Val Gardena, Val d’Isarco e Val PusteriaTrentino - Alto Adige, itinerario n. 3/2022 - Attraverso la Val di Fassa, Val Gardena, Val d’Isarco e Val Pusteria: Moena - Canazei - Ortisei - Bressanone - Brunico - San Candido


Ab. 2.687, moenesi; altezza: m. 1.184 s.l.m.; Provincia autonoma: Trento - mappa - info Turista.: Piaz de Navalge, 4, T. 0462 609770; P.S. H.: Via Dossi, 21 Cavalese – T.: 0462 242111

Probabilmente fu insediamento colonizzato dai romani, insieme ad altri abitati dalle popolazioni Retiche.  Il primo riferimento storico del centro abitato risale alla metà del XII sec., quando fu consacrata la chiesa di S. Vigilio. Agli inizi del XIV sec. l’antica Moyena venne integrato al Principato Vescovile di Trento, diventando uno dei centri della Magnifica Comunità di Fiemme. Nel 1805 passò al Regno di Baviera fino al 1810, quando passò al regno d’Italia napoleonico fino al Congresso di Vienna, che attribuì il territorio all’Impero austriaco. Nel novembre 1918, durante la Prima guerra mondiale, fu occupato dalle truppe italiane, e annesso al Regno d’Italia nel 1921. 

Moena è situata alla base della Val di Fassa, proprio al confine con la Val di Femme, in un’ampia piana lungo le sponde del torrente Avisio, nelle Dolomiti, circondato dai gruppi del Latemar, del Catinaccio, della Marmolada e di cima Bocche. Insieme ad altri 10 comuni limitrofi costituisce la “Magnifica Comunità di Fiemme”. Vero borgo dolomitico, porta della Val di Fassa, Moena è chiamata la “fata delle Dolomiti” per la magia che esprimono i suoi paesaggi. La cittadina si sviluppò intorno alla fine del XIX sec. grazie all’interesse geologico per le Dolomiti. Prima arrivarono i ricercatori per i loro studi, poi gli alpinisti tracciarono le prime via ferrate rendendo tutto il territorio una meta popolare per gli escursionisti. Oggi grazie ai comprensori e agli impianti sciistici è tra le stazioni invernali più rinomate dell’arco alpino.