Morano Calabro

Cfr.: Calabria, itinerario n. 3/2022 - Dalla Riviera dei Cedri all’alto Ionio cosentino, attraverso il Parco del Pollino: Scalea - Morano Calabro - Trebisacce - Roseto Capo Spulico - Oriolo.

Ab. 4.201, moranesi; altezza: m. 694 s.l.m.; Provincia: Cosenza, mappa - info Turista.: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; P.S.: Guardia medica – Continuità assistenziale, via N. de Cardona - T.: 0981 31275

Antico insediamento urbano, risalente, secondo i riscontri archeologici, al II sec. a.C., in epoca romana denominato Muranum. Successivamente, nel periodo imperiale, III sec. d.C. era conosciuta come Summuranum. Per la sua posizione strategica, il centro ebbe una certa importanza commerciale e di transito. Nel periodo medievale, sotto la dominazione normanna divenne un borgo fortificato a difesa delle scorrerie saracene, successivamente diventò feudo di vari signori, nel 1485 fu assegnata ai principi di Sanseverino di Bisignano; durante la dominazione spagnola passò ai principi Spinelli di Scalea fino all’avvento dei francesi nel 1806, quando Luigi Bonaparte soppresse la feudalità in tutto il Regno di Napoli. Successivamente il borgo seguì le sorti del Regno delle due Sicilie e le imprese che accompagnarono l’Unità dItalia.         

Morano Calabro è situato sulle ripide scoscese di un colle, alle pendici del massiccio del Pollino, immerso in un’ampia zona verde, vicino al confine con la Basilicata, nell’alta valle del fiume Coscile. Il suo territorio fa parte del complesso montuoso di Orsomarso e Verbicaro; a nord tocca il crinale della catena del Pollino. La sua vasta area boschiva comprende il piano di Campotenese, il piano di Ruggio, i boschi del Monaco, di Pollinello e della Principessa. La flora e la fauna del suo territorio variano a seconda dell’altitudine, differenziandosi lungo l’ascesa in quota. Dall’olmo, il gelso, il leccio, l’olivo, il pioppo, delle zone collinari e pedemontane, al faggio, l’abete, l’acero, il raro pino loricato, alle quote più alte. Il comprensorio è popolato di volpi, cinghiali, lupi appenninici; nei fiumi incontaminati si trova la lontra e fra gli uccelli anche il nibbio reale.  L’abitato di Morano si sviluppa scendendo dalla sommità del colle dove si trovano i ruderi del castello normanno – svevo, creando una suggestione ottica della prospettiva, per cui le case appaiono attaccate l’una all’altra. Un assetto urbanistico che si fa risalire al medioevo, modellatosi nel tempo sulla struttura del colle fino a superare l’antica cinta muraria, dove dal 1960 venne avviata una fase di ampliamento del nucleo cittadino che diede vita alla Morano moderna. Fa parte del Club “I borghi più belli d’Italia”.  

Da vedere

- Castello normanno – svevo, i ruderi della fortezza dominano dall’alto l’intero abitato.

- Collegiata di Santa Maria Maddalena, in piazza Giovanni XXIII, maestosa chiesa barocca, fondata nel 1097 e ampliata nel XVI sec. e ristrutturata nel XVIII sec., con facciata neoclassica (1840 e ss.), cupola (1794) e campanile a cuspide (1817), rivestito di maioliche colorate in stile campano (1862). L’interno a croce latina a tre navate conserva pregevoli tele del XVII e XVIII sec.

- Monastero di San Bernardino con annessa chiesa, complesso in stile tardo gotico, esempio di architettura francescana del XV sec. La chiesa è preceduta da un portico affrescato su cui si aprono due portali.  A sinistra della chiesa 24 colonne in tufo a forma ottagonale formano il chiostro, sulle cui volte si vedono le tracce di affreschi del XVI e XVIII sec. che raccontano la vita di S. Francesco d’Assisi. L’interno è a navata unica con soffitto in legno a carena, secondo lo stile veneziano. All’altare maggiore si trovava il notevole “Polittico di Sanseverino” di Bartolomeo Vivarini del XV sec., dal 1995 custodito nella cappella di San Silvestro, nella sagrestia della Collegiata della Maddalena.

- Villa comunale, giardino pubblico del borgo che si apre dal fronte del portico di San Bernardino, in viale G. Scorza, in fondo al centro storico, delimitando la parte nuova del paese.

- Palazzo Cozza dall’aristocratico loggiato.

- Palazzo Lauria presenta uno splendido portale barocco.   

- Chiesa di San Nicola di Bari, nel centro storico, sulla piazzetta da cui prende il nome, nel quartiere Giudea. Ha una facciata gotica con portale a sesto acuto con archivolto in muratura su cui un affresco raffigura San Nicola, la costruzione si sviluppa su due piani, notevole la cripta sottostante di epoca medievale dedicata a Santa Maria delle grazie. Conserva diverse tele del XVII e XVIII sec. e pregevoli opere scultoree.

- Palazzo dei Cavalieri Marzano, nel rione Giudea, dal colore rosso. 

Nei dintorni

Grotte di San Paolo, a pochi chilometri dal borgo, nella contrada omonima. Interessanti sotto il profilo speleologico per la presenza di Stalattiti; si sviluppano per 245 metri con un dislivello di 41.  

Monte Sassòne, circa 4 km dal paese, sulla strada che porta a San Basile. Un altopiano su cui insistono le tracce di due muraglioni e i resti di una porta che faceva parte dell’antica cinta muraria, probabilmente costruita dai longobardi.

Campotenese, circa 15 km a nord ovest, frazione del comune di Morano Calabro, posta a 1015 m. s.l.m., immenso altopiano, porta naturale per l’ingresso nel Parco Nazionale del Pollino.

 

Mormanno, circa 20 km a nord ovest, piccolo comune, probabilmente di origine longobarda, situato a 840 m s.l.m. nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, al confine con la Basilicata. Il nucleo antico dell’abitato si distribuisce su tre colli, il più antico a ovest è chiamato “la Costa”, a est il quartiere di Capo lo Serro, l’odierno San Michele, a sud quello del Casalicchio, l’odierno quartiere di San Rocco, dal quale si entra nel corso centrale, a nord la Torretta. Nella piazza Umberto I, cuore del borgo si alza il Duomo di Santa Maria del Colle, costruzione del XVIII sec., in stile barocco napoletano con pregevole facciata a tre portali, sormontati da tre finestre; l’interno si presenta a croce latina e navata centrale. Altra importante testimonianza dell’architettura religiosa è la chiesa della Madonna del Suffragio costruita intorno alla seconda metà del XVII sec., all’interno sono conservati pregevoli dipinti e sculture lignee, sulla volta a botte un notevole affresco di A. Galtieri è dedicato alla Vergine Maria.  

 

Castrovillari, circa 7 km a sud est, grosso comune dell’alto cosentino, antico borgo fortificato dai bizantini, conquistato dai normanni nel 1064. Il centro storico chiamato la Civita, è arroccato su un colle, mentre la parte moderna del paese si distende sul piano. In piazza Castello si alza un maniero di architettura aragonese della fine del XV sec., a pianta quadrata con imponenti torri circolari agli angoli. Vicino è situata la chiesa di S. Giuliano, con un pregevole portale rinascimentale, rifacimento di quello originale. Non lontano, si staglia la chiesa di Santa Maria del Castello, costruita dai normanni intorno alla fine del XI sec., ricostruita nel XIV sec. e successivamente rifatta in stile barocco; l’interno a tre navate conserva affreschi e dipinti del periodo.

Cassano Allo Ionio, circa 24 km a sud est, grande comune della provincia di Cosenza, l’antica Cassianum, sede di un gastaldo longobardo, situata sulla destra del fiume Eiano, dove comincia ad aprirsi la Piana di Sibari, è oggi un’importante stazione termale. Le Terme Sibarite, stabilimento che sfrutta le acque che giungono da 5 sorgenti per la cura di diverse affezioni. Nella zona bassa del paese si staglia la Cattedrale della Natività di Maria, costruita sui resti di antiche chiese, con un’alta facciata a tre portali e Campanile del XVII sec. All’interno sono conservate pregevoli tele del XVIII sec. La cripta, risalente al periodo normanno, custodisce affreschi in stile bizantino.

 

Altomonte, circa 45 km a sud, piccolo borgo di origini medievali, situato in una suggestiva posizione su un colle tra due torrenti. Il nucleo antico del paese è arroccato e distribuito tra piazzette e vicoli davvero pittoreschi dall’influsso arabo, che conducono al Castello di origine normanna, XII sec., ampliato e restaurato più volte, oggi ospita un albergo; poco più avanti, si raggiunge la piazza dedicata al filosofo calabrese Tommaso Campanella, da cui si gode la vista sul Pollino e la valle dell’Esaro. Nella piazza sorgono: la chiesa di S. Maria della Consolazione in forme gotiche calabresi del XIV sec., la facciata ospita un grande portale sormontato da un notevole rosone, l’interno a navata unica custodisce pregevoli opere d’arte; l’adiacente Convento domenicano della metà XV sec. oggi ospita il Museo civico; il Palazzo Pancaro del XVI sec. Vicino, in via Paladino, si staglia la Casatorre dei Pallotta di epoca normanna. In piazza Balbia, l’antico balium, luogo che nel medioevo ospitava le assemblee pubbliche, sorge la chiesa di S. Giacomo Apostolo di incerta origine, probabilmente bizantina, con interno barocco. Infine, la chiesa di S. Francesco di Paola, patrono del paese, con accanto il complesso monastico oggi sede del Municipio. Fa parte del club “I borghi più belli d’Italia”.

A circa 11 km a nord si trova l’antico borgo di Lungro, di origini medievali e popolato nel XV sec. da profughi albanesi, i cui discendenti conservano ancora oggi la lingua e i costumi originari. Da vedere la cattedrale greca di S. Nicola di Mira, al cui interno si trova un’iconostasi del XVII sec.     

Manifestazioni

Festa della bandiera, rievocazione storica della battaglia contro i saraceni, corteo con costumi dell’epoca, sbandieratori e cavalieri, in maggio. 

Gastronommia

Zuppe di legumi, cereali/ minestre di ortaggi/ Formaggi/ salumi/ prodotti conservati sott’olio o aceto/ pasta fresca/ peperoni uova e salsiccia/ frittata di cipolla/ patate e peperoni/ cicirèta, giugiulèa, dolci tipici locali.

Da non perdere

Maccheroni al ferretto/ involtini di carne/ stoccafisso con patate

Alberghi

Merùo ****, Piazza Croce, 1 – 0981 31428

Villa San Domenico, via Sotto gli Olmi – 0981 399881

Ristoranti

L’Antico Borgo, Via D. Cappelli, 53 – 0981 30002

Da Renato, S.S. 19 delle Calabrie, 54 – 328 0065419