Marche, Itinerario n. 1/2019

 

Nel cuore della provincia di Pesaro Urbino, da Pesaro a Urbino attraverso il Montefeltro marchigiano


Itinerario: da Pesaro a Urbino attravo il Montefeltro marchigiano, in 2 tappe.

Località: Pesaro - Montefabbri – Sassocorvaro – Macerata Feltria – Carpegna - Urbania – Acqualagna - Urbino.

Stagione: primavera, estate, autunno. Tempo: due giorni. Lunghezza: Km. 140.

I) Pesaro – Montefabbri – Sassocorvaro – Macerata Feltria – Carpegna, km 67, circa h 1,30’

II) Carpegna – Urbania – Acqualagna – Gola del Furlo - Urbinokm 73, circa h 1,40’

Questo interessante percorso parte da Pesaro, sulla costa adriatica e conduce il viaggiatore verso un territorio sempre più impegnativo ed impervio, attraverso borghi antichi, paesaggi mozzafiato, torri, laghi e fiumi, nascosti tra la vegetazione, per toccare il Montefeltro, dalla parte marchigiana, e lambire, tornando a scendere verso il mare, il Parco naturale delle Gole del Furlo. Un’impresa davvero, che abbiamo contenuto in solo 2 tappe, per un percorso di circa 140 chilometri su un territorio splendido, scandito dall’insolito susseguirsi di campi lavorati, di boschi e di paesaggi integri, di borghi e cittadine meravigliosi. Credeteci, questi luoghi sono così incantevoli che qualunque viaggiatore potrebbe decidere una vacanza più lunga.  Pesaro è la città da cui si parte, particolare città, chiusa tra le due quinte collinari che l’abbracciano, insieme alla sua spiaggia. Ricorda “le scene di un teatro”, sia che la si guardi dal mare che dalla splendida piazza, la quale emana il fascino antico dei suoi palazzi medievali e dei suoi quartieri interni. Poi, risalendo la valle si raggiunge Montefabbri, un’adorabile borgo, che profuma ancora di medioevo. Procedendo lungo la SP. 3 bis e SP 6 si giunge a Sassocorvaro, poi a Macerata Feltria, quindi a Carpegna, sede del Parco naturale e regionale del Sasso Simone e Simoncello, tranquillo borgo posto alle falde del monte omonimo. Immersi in un paesaggio stupendo si gode un panorama mozzafiato dove si riconosce la Repubblica di San Marino, il Monte Fumaiolo e il Monte Aquilone, la vallata del Marecchia fino ai profili della costa adriatica. Arrivati nel cuore del Montefeltro, si può viaggiare a tema: per arte e architettura; per mappe del gusto e delle tipicità; per oasi ambientali e riserve naturali; per tutto quanto insieme. I collegamenti sono agevoli, innumerevoli le soste, diffuso e capillare il sistema dell’ospitalità. Ovunque, in questo territorio, si assiste al cambiamento dei paesaggi, da quelli montuosi e aspri, come abbiamo detto, del Sasso Simone e Simoncello, del Carpegna, del Catria, del Nerone e dell’Alpe della Luna, a quelli più dolci, espressi dalle morbide colline che scendono verso l’Adriatico. Un territorio mutevole, dunque, dai molteplici aspetti ambientali e paesaggistici, crocevia di storiche strade, collocate ai confini con la Toscana, l’Umbria, le Marche, l’Emilia Romagna e la repubblica di S. Marino. Altrettanta attenzione, prendendo per la SP 18 e SS 73 bis, meritano in questo itinerario, Urbania con il suo seducente palazzo ducale e l’invitante Acqualagna con i suoi tartufi, che fanno parte di un patrimonio e di una cultura di altissimo pregio, di cui i viaggiatori non possono fare a meno di stupirsi.  Prima di intraprendere il viaggio in direzione Urbino, proseguendo sulla via Flaminia, per la via Furlo, si incrocia una galleria lunga 38,3 m. che gli antichi chiamarono “petra pertusa” o “forulus” da cui il nome di galleria del Furlo, proprio in questo punto si può vedere, stupefacente, la Gola del Furlo, formata da un enorme parete di calcare spaccata in due, per erosione da parte delle acque. Il territorio fa parte del Parco naturale della Gola del Furlo. Più avanti, percorrendo la SP 55 si raggiunge Urbino, capitale ideale del Montefeltro, città Unesco, patrimonio mondiale dell’umanità, capolavoro intatto del Rinascimento. Magica città in cui i maggiori geni artistici del rinascimento, chiamati dal suo signore, Federico di Montefeltro, intorno alla seconda metà del XV sec., fecero della città una reggia con fulcro il maestoso Palazzo ducale. Si porge al viaggiatore, in un mix di atmosfere storiche, tra i saliscendi dei vicoli, le piazze animate, il candido Duomo, il maestoso Palazzo Ducale, che la rendono magnifica, forse più che nel XV sec. La conclusione del percorso non poteva essere più felice, lasciando al viaggiatore ogni possibile scelta tra pub animatissimi, musica, cocktail e fingerfood: dall’Art Cafè ai locali di piazza della Repubblica, dalla Pasticceria Ducale all’Atellier Marcello Pucci, per le fantastiche sculture d’argilla dipinta in “arancio d’Urbino”.

 

Pesaro


Ab. 94.882, pesaresi; altezza: m.11; Provincia: Pesaro Urbino, mappa Info Turista.: V. le Trieste, 164 - T. 0721 30452; P.S. H.: Via Oberdan – T. 0721 362248  

                       
Gli scavi effettuati nel centro della città di Pesaro, nel 1977, confermano che le sue origini risalgono all'età del ferro, quando la città era appena un villaggio che faceva parte del territorio dei Piceni. Nel 184 a.C., i Romani fondarono la colonia di Pisaurum, che si inquadrò nelle strutture politico-culturali di Roma. Fu colonizzata nuovamente durante il secondo triumvirato da Ottaviano e Marco Antonio, diventando, sotto l'Impero, castrum e centro economico posto sulla via Flaminia. Distrutta da Vitige nel 539 d.C., venne ricostruita da Belisario e occupata dal 545 al 553 dai Goti. Dopo la caduta di Roma, Pesaro, passò sotto l'Esarcato bizantino di Ravenna. Nel 752 fu presa dai Longobardi, successivamente, nel 774, il re dei Franchi la donò allo Stato della Chiesa. Nella prima metà del XII secolo il fiorente Comune seguì le sorti della parte imperiale. Nel XIII secolo, subì il dominio degli Estensi, dal 1210 al 1216. Per lungo tempo ghibellina, durante il regno di Federico II di Svevia, nel 1266, tornò alla Chiesa. Nel Rinascimento la città adriatica vide una successione di signorie: i Malatesta (1285-1445), gli Sforza (1445-1512) il cui dominio fu interrotto da Cesare Borgia dal 1500 al 1503 ed in seguito consegnata da papa Giulio II ai Della Rovere (1513-1631). Fu in questo periodo che la città raggiunse il suo momento di maggiore fortuna. Alla morte di Francesco Maria II Della Rovere nel 1631, il Ducato tornò sotto il dominio papale che fece Pesaro sede cardinalizia. L'11 settembre 1860 fu occupata dal generale Enrico Cialdini e fu annessa allo Stato italiano in seguito al plebiscito del novembre 1860.

 

Da vedere

·         Rocca Costanza, v. le Don Minzoni, costruzione della seconda metà del XV sec. è un edificio militare a pianta quadrata con le torri cilindriche e il fossato. Viene oggi utilizzata come carcere mandamentale.

·         Madonna delle Grazie, via S. Francesco, chiesa eretta nel XIII sec. con magnifico portale del XIV sec. in pietra d’Istria. L’interno, restaurato nel 1700, conserva, dietro l’altare maggiore l’immagine della Madonna delle Grazie.

·         Palazzo Ducale, p.za del Popolo, costruito verso la metà del XV sec. per volontà di Alessandro Sforza, presenta una facciata aperta da un porticato sormontato da cinque finestre decorate finemente, un magnifico portale immette nel Cortile d’Onore costruito nel XVI sec.  Da vedere anche la Sala d’aspetto con un camino cinquecentesco di F. Brandani e il grande Salone Metaurense.

·         S. Domenico, chiesa costruita alla fine del XIII sec. ha una facciata impreziosita da un portale gotico in pietra bianca e rosa.

·         Casa Natale di Rossini, via omonima, all’interno è organizzato il museo Rossiniano.

·         Musei civici, P.za Toschi-Mosca, comprendono la Pinacoteca comunale e il museo delle ceramiche.

·         Duomo, Cattedrale di S. Maria Assunta, via Rossini, eretta nel XII sec. ha la facciata romanica, mentre l’interno è stato restaurato nel 1800.

·         S. Agostino, c.so XI Settembre, rifatta nel 1700 presenta un prestigioso portale del XIV sec.

·         Palazzo Almerici, via Mazza, ospita il Museo e la Biblioteca Oliveriani.

·         Il lungomare di Pesaro, v. le della Repubblica, cosiddetta “Marina”, dove si trovano gli alberghi, i ristoranti, e varie attrezzature balneari.

·         Villetta Ruggeri, p. zle della Libertà, costruita agli inizi del XX sec. in stile liberty, vicino, nello stesso piazzale, è situata la splendida scultura di Arnaldo Pomodoro “la Sfera Grande”.

·         Baia Flaminia, dove il sole sorge e tramonta sul mare, per concludere la gita a Pesaro, davanti al magico tramonto, più romantico della costa. 

Nei dintorni

o   Villa Caprile, a circa 2 Km, costruita verso la fine del XVIII sec. conserva un importante giardino all’italiana con giochi d’acqua e decorazioni.

o   Villa Imperiale, a 6 Km, magnifico un esempio della raffinatezza delle residenze estive principesche, posta sui rilievi collinari del Monte San Bartolo, si presenta con due palazzine: una del XV sec. in stile sforzesco, e l’altra del XVI sec., circondate da un magnifico giardino.

Manifestazioni

Mostra internazionale del nuovo cinema, giugno o settembre, in P.za del Popolo.

Mostre d’arte e concerti durante tutto l’anno.

Gastronomia

Formaggio di fossa, tartufo bianco di Acqualagna, l’olio di oliva di Cortaceto, carni, salumi e prodotti ittici. Dolce tipico è il bostrengo e le cresciole pesaresi

da non perdere

Pizza farcita alla pesarese/ brodetto di pesce alla pesarese/ gnocchi con sugo di pesce/maccheroni tartufati alla pesarese/minestra di ceci alla pesarese/ cappelletti alla pesarese/ cannelloni alla Rossini/ coniglio farcito alla pesarese/pasticciata alla pesarese

Vini

Colli pesaresi bianco

Colli pesaresi rosso 

Alberghi

Hotel Clipper***, V. le G. Marconi, 53 – T.: 0721 30915

Hotel Mediterraneo***, v. le Trieste, 199 – T.: 0721 31556

Hotel Perticari***, v. le Zara, 67 – T.: 0721 68640

Ristoranti

Lo scudiero, via Baldassini, 2 – T.: 0721 1651804

Trattoria “Da Sante”, Via G. Bovio, 27 – T.: 0721 33676

Osteria Pasqualon, Via G. Bruno, 37 – T.: 0721 1706773

Parcheggi

Pesaro Parcheggi Srl, Viale della Vittoria, 189 – T. 0721 30930 

Parcheggio Curvone, Viale dei Partigiani, 54 – T. 0721 30930

Aperto 24 ore su 24

Parcheggio Gratis, Area di parcheggio, Via dell'Acquedotto

Parcheggio Bus, parcheggio gratuito, Strada tra i due Porti, 48

 

MONTEFABBRI (fraz. del comune di Vallefoglia)


Ab. 40; altezza: m.310; Provincia: Pesaro Urbino, mappa Info Turista.: P.za Rinascimento, 1 Urbino - T. 0722 2613; P.S. H.: Via Bonconte da Montefeltro, 70 Urbino - T.: 0722 301111

Non si conoscono bene le origini di Montefabbri, si pensa che i primi insediamenti risalgono all'epoca romana, di cui è rimasto poco, in seguito alle incursioni barbariche degli Ostrogoti e dei Longobardi. In epoche successive, le sorti di Montefabbri vennero legate a quelle di Rimini dei Malatesta e di Urbino dei Montefeltro, i quali in epoca rinascimentale utilizzarono il borgo come avamposto difensivo strategico lungo la strada verso il mare. Nel 1578 i Conti Paciotti divennero signori del piccolo borgo, i quali propiziarono per Montefabbri un periodo di prosperità; attivarono una fabbrica di ceramiche, acquisirono il mulino di Pontevecchio e donarono nuovo impulso all'attività artigiana. Estinti i Paciotti, nel 1744, Montefabbri ritornò al ducato di Urbino di cui subì le sorti passando allo stato pontificio. In questo periodo, la popolazione del posto visse una lunga fase di carestie, privazioni e banditismo. Nel 1868 perse l'autonomia amministrativa e fu definitivamente annesso al Comune di Colbordolo

Montefabbri sorge abbarbicato su un colle proprio a metà strada tra le città di Pesaro e Urbino. Si tratta di una piccola frazione del nuovo comune di Vallefoglia, istituito da un referendum popolare nel 2014, che comprende altri 2 borghi vicini: Colbordolo e Sant’Angelo in Lizzola.

L’ingresso al piccolo borgo di Montefabbri avviene attraverso la porta Urbica, la quale era l’unico accesso al castello, ora esistono altre scalinate che tagliano le mura, permettendo un accesso alternativo. Varcata l'antica porta di accesso sormontata, all’esterno, dalla quattrocentesca scultura in arenaria della Madonna Lattante, mentre all’ interno vi è scolpito lo stemma in marmo di Francesco Paciotti, architetto civile e militare, primo conte di Montefabbri, ci si ritrova catapultati nel Medioevo epoca in cui, attorno alla splendida pieve di S. Gaudenzio, si sviluppò il borgo, inserito nel 2006 nel circuito dei Borghi più Belli d'Italia. La Pieve è uno dei luoghi più caratteristici del paese, oltre ad essere una delle più antiche della diocesi di Urbino, Da notare il fonte battesimale ricavato da un cippo di epoca romana e la cappella di Santa Marcellina che conserva i resti dell’omonima Santa. Nel corso del sec XI la cittadina si dotò delle fortificazioni murarie che, ancora oggi, la custodiscono.

Le viuzze convergono, a raggiera, verso la piazza centrale sulla quale si affaccia questa splendida pieve affiancata dal bel campanile quattrocentesco che svetta sul paese.

Il borgo veglia da 319 metri di altitudine sulle valli del fiume Foglia e del torrente Apsa sfoggiando scorci caratteristici che sembrano usciti da un'epoca ormai lontana ma ancora vivida tra i vicoli e gli edifici storici rimasti intatti e inalterati nel corso del tempo. La campagna verdeggiante crea una cornice di estrema suggestione che sembra uscita da un quadro e che crea un'atmosfera di serenità e di tranquillità davvero speciale. La bellezza del paese risiede proprio nella sensazione che dona il trovarsi sospesi in un'altra epoca che ha lasciato preziose testimonianze tutte da scoprire. A tavola sarà un piacere sedersi e gustare i piatti della tradizione del Montefeltro che spaziano dalle portate a base di funghi e tartufi, sino ai formaggi di pecora di fossa, alla piadina e alla crescia.

Sassocorvaro Auditore


Ab. 4.930; altezza: m.326; Prov.: Pesaro Urbino, mappa Info Turista.: P.za Rinascimento, 1 Urbino - T. 0722 2613; P.S. H.: Via Bonconte da Montefeltro, 70 Urbino - T.: 0722 301111

Sassocorvaro è stato un comune italiano di 3 414 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino. In seguito al referendum popolare del 2 dicembre 2018, si è avviata la procedura di unificazione al comune di Auditore. Dal 1 gennaio 2019 è stato istituito il comune di Sassocorvaro Auditore, del quale è divenuto capoluogo.      

Le prime fonti scritte documentano che l’attuale sito dove sorge il borgo risalgono al 1061. Successivamente, Il piccolo borgo di Castrum Saxi Corbari intorno al 1200, risulta retto da un signore  locale fedele ai ghibellini e successivamente dovette sopportare le lotte tra signorie e le scorrerie di Goti e Longobardi, fino a cadere sotto il dominio del papato.

Il borgo è articolato attorno alla rocca Ubaldinesca, la quale si erge su un colle che domina la valle del fiume Foglia. Si tratta di una fortificazione dell’epoca rinascimentale, costruita intorno al 1475 su commissione del Conte Ottaviano degli Ubaldini.

Attorno alla fortificazione si sviluppa la parte storica del borgo, in cui si segnalano la chiesa dedicata a San Giovanni Battista, che presenta al suo interno bassorilievi rinascimentali e affreschi risalenti al XIV e XV secolo, ed il palazzo Battelli, costruzione del XVIII secolo sede del Museo di Civiltà Contadina.

Tra Sassocorvaro e la frazione di Mercatale si estende il lago artificiale di Mercatale, il cui bacino contiene circa 6 milioni di metri cubi di acqua e serve per l'irrigazione dei campi coltivati a cereali, frutta e ortaggi, a vantaggio di tutta la vallata del Foglia fino alla città di Pesaro. Dal borgo di Sassocorvaro, che domina la sottostante vallata del Foglia, proprio sopra il lago artificiale di Mercatale, si possono ammirare, praticamente da ogni punto, splendidi scorci panoramici. ll lago di Mercatale è un luogo ideale per scampagnate ed attività all’aria aperta in genere, essendo circondato da una piacevole zona boscosa, ed è dotato di un punto di ristorazione posto proprio all’interno del parco, con piacevole vista sullo specchio d’acqua.

Curiosità

Durante la seconda guerra mondiale a Sassocorvaro, scattò l’operazione di salvataggio del patrimonio artistico nazionale, coordinata dal professore Pasquale Rotondi, all'epoca sovrintendente dei beni culturali a Urbino. Nella Rocca ubaldinesca, ritenuta  luogo sicuro e al riparo, fu nascosta buona parte del patrimonio artistico mobile italiano, insieme a numerosi capolavori d'arte provenienti da tutta Italia. Nell’occasione più di 10.000 capolavori d'arte mondiale furono concentrati tra Sassocorvaro, Urbino e Carpegna . La Rocca in quel periodo diventò il “museo nascosto” con la più alta concentrazione di opere d’arte al mondo, vi erano infatti depositati circa 6.500 capolavori. L’operazione rimase segreta fino al 1984, anno in cui venne riportata alla luce l'intera vicenda. All’interno del complesso sono oggi visitabili la pinacoteca, situata al piano nobile che presenta una nutrita collezione di opere a tematica religiosa, il teatro, ubicato nel salone maggiore e decorato in stile neoclassico dal pittore Enrico Mancini e la cosiddetta “Arca dell’arte”, una esposizione permanente comprendente le riproduzioni dei numerosi capolavori che furono segretamente ospitati all’interno della rocca.