Marche, itinerario n.2/2019

Il Conero e il vicino entroterra


Itinerario: da Ancona a Porto Recanati abbracciando il Conero, in 2 tappe.

Località: Ancona - (Numana – Sirolo – Falconara M.) – Chiaravalle – Jesi –Filottrano - Osimo – Castelfidardo – Loreto - Recanati – Porto Recanati.

Stagione: primavera, estate, autunno. Tempo: due giorni. Lunghezza: Km. 122.

I) Ancona (Numana – SiroloFalconara M.) – Chiaravalle – Jesi –Filottrano, Km 72, h. 1,45’

II) Filottrano –  Osimo – Castelfidardo – Loreto - Recanati (Porto Recanati), km 50, h 1,30’

L’itinerario parte da Ancona insieme ai suoi dintorni, meta che, per la sua particolare posizione, avrebbe potuto essere anche l’arrivo del nostro viaggio. Ci ha convinti il Conero, il grande promontorio sulla costiera adriatica, un balcone naturale che si erge sul mare e come un maestoso faro abbraccia tutto il territorio circostante, con la sua rigogliosa ed esuberante macchia mediterranea, fatta di bacche, di lecci e di ginestre. Lo stesso parco regionale del Conero si sviluppa per lunghi tratti dentro la città di Ancona, di Sirolo, con la sua spiaggia sovrastata da nette pareti che si perdono nel mare, fino a Numana, che si estende ai piedi della ripida parete rocciosa, ricca di colori e di profumi mediterranei, e Camerano, dove si apre tutto un mondo fiabesco grazie alle sue famose Grotte, a 20 m. sottoterra. All'interno dell'area protetta del parco ricade poi, gran parte della falesia di Ancona, con il Passetto e le caratteristiche spiagge raggiungibili per ripidi sentieri, con le rupi, la pineta, le scogliere, e le valli di Pietralacroce, che dal centro abitato scendono verso il ciglio delle rupi e poi giù fino al mare.  Il meraviglioso contesto naturale su cui sorge la città, dominato dal promontorio collinare, permette una vista spettacolare dalle piazze e dalle strade, spettacoli naturali inconsueti, strapiombi affacciati sulle spiagge, il sorgere e il tramontare del sole e della luna sul mare, le onde delle burrasche. Non a caso i monumenti più importanti di Ancona sono stati costruiti nei luoghi più significativi del suo promontorio: il Duomo proprio al suo vertice, l'Anfiteatro romano, l'Arco di Traiano e il Lazzaretto sulle banchine del porto, il Faro vecchio e la Cittadella sulle sommità di colline a picco sul mare e il Monumento ai Caduti nel luogo in cui la vallata centrale della città sbocca sulla costa alta. Riprendendo il viaggio, salendo verso Nord, sulla SP 76, si raggiunge la cittadina di Falconara Marittima, contigua all’abitato di Ancona, con la quale forma un unico agglomerato urbano, tanto che i quartieri costieri di Palombina Vecchia (Falconara) e Palombina nuova (Ancona) sono contigui; si estende interamente lungo la costa e si presenta con un lungo lido sabbioso, molto frequentato d'estate. Falconara si affaccia sul Golfo di Ancona, che rende il suo litorale caratteristico e pregevole. Qualche chilometro più avanti, si incrocia la medievale Rocca Priora, quindi, nella vallata, si intravedono i campi di tabacco e la storica abbazia di Chiaravalle. Risalendo la valle dell’Esino, sulla SP 76, si raggiunge la nobile Jesi, cinta da una meravigliosa cerchia muraria, con i suoi pregni filari di verdicchio; deviando sulla SP 362, dopo circa 15 Km si raggiunge Filottrano, cittadina di notevole interesse artistico per le mura del castello, le quali cingono, ancora, il paese. Dai suoi stretti vicoli si aprono suggestivi scorci sulla città. Continuando ora, attraverso una sorprendente distesa di colline, alcune coltivate e altre fiorite come giardini, dove si intravedono meravigliosi borghi turriti, si incontra Osimo, fra le valli dell’Aspio e del Musone, circondata da una cinta del 1200 e ricca di palazzi, poi l’operosa Castelfidardo, rinomata per la produzione di strumenti musicali. Procedendo sulla Statale si raggiunge Loreto e il suo grandioso santuario, quindi l’aristocratico borgo di Recanati, fiorito di giardini che fanno il capolino dalle corti dei nobili palazzi, dove le solitarie piazzette, le viuzze e gli angoli più riposti rinnovano le struggenti suggestioni dei versi del grande poeta G. Leopardi. Proprio quest’anno, la città celebra la poesia “L’infinito” realizzata dal poeta 200 anni fa, esponendo, nel Museo di Villa Colloredo Mels, il manoscritto autografo fino al 19 maggio. Ormai non restano che pochi chilometri per raggiungere il mare e Porto Recanati, ultima meta di questo itinerario, ridente e splendida cittadina marchigiana, sulla costa del mare Adriatico, pronta ad accogliere i viaggiatori con i suoi preziosi tesori artistici e i suoi speciali sapori.

 

 Ancona


Ab. 100.924, anconetani/anconitani; altezza: m.16; provincia: Ancona, mappa Info Turista.: Banchina Nazario Sauro,50 - T. 071 2076431; P.S. H.: Via Conca71 - T.: 071 5961; Aeroporto delle Marche: via del Consorzio, Falconara Marittima – T.: 071 28271

La città sorge su un promontorio formato dalle pendici settentrionali del monte Conero o monte d'Ancona, circondata dai colli Guasco, Cardelo e Astagno. Il promontorio, a forma di gomito piegato, da cui la denominazione dorica di Ἀγκών, 'Ankón, in greco gomito, dà origine al golfo di Ancona,  e protegge il porto naturale venutosi a creare nella parte più interna.  Le sue origini risalgono ad epoca preistorica, colonia dorica, nel 387 a.C, passò sotto il dominio romano nel 295 a.C.,  nel 90 a.C., in seguito alla guerra sociale, fu istituito il municipio romano. Sotto Antonio e Ottaviano divenne una posizione di un certo rilievo e in età imperiale svolse la funzione di collegamento marittimo con l'Oriente e per questo l'imperatore Traiano ne ampliò il porto. Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente fu soggetta al dominio di Odoacre,  poi a quello degli  Ostrogoti (493-553). Dopo la guerra gotica passò all’Impero bizantino, resistendo all’arrivo in Italia dei Longobardi e costituendo, insieme ad altre quattro città la Pentapoli marittima, di cui fu la città più importante. Con l'istituzione del Sacro Romano Impero , VIII sec., la città fu posta a capo della Marca di Ancona. Completamente distrutta dai Saraceni nel 839, nel X sec. ricostruita, diventò libero comune per passare ai Malatesta. Seguirono periodi di conflitti e di lunga decadenza, dovuto in particolare alla scoperta dell'America, 1492, e alla caduta di Costantinopoli 1453, eventi che spostarono il centro dei commerci dal Mediterraneo all'Atlantico,  fino al 1700, quando il Papa Clemente XII concesse alla città il porto franco e la arricchì restituendole l’antico splendore.                                                                                         

Da vedere

- La riviera del Conero, tratto di costa dell'Adriatico, alto e roccioso, che dal porto della città di Ancona giunge sino a quello di Numana

 – Porto, l’unico naturale del medio-adriatico, ampliato da Traiano per migliorare i collegamenti con la Dalmazia, fortificato durante il medioevo, nel 1566 furono aggiunti i bastioni di S. Agostino e di S. Lucia, nel 1700 il Vanvitelli disegnò e portò a conclusione un ulteriore prolungamento del molo.

 - Arco di Traiano, porto, eretto nel 115 si erge su 4 colonne corinzie, dedicato dalla città all’imperatore Traiano.

- Duomo, sorge alla sommità del colle Guasco, già occupata dall'Acropoli della città greco-dorica, da dove domina tutta la città di Ancona e il suo golfo, costruito tra l’XI e XII sec, è un edificio medievale di notevole importanza. Conserva uno spiccato stile romanico, nonostante diversi elementi stilistici lo compongono. Accanto alla chiesa è ospitato il Museo diocesano.

- Anfiteatro romano, p.za dell’anfiteatro, risale al I sec. situato tra i colli Guasco e dei Cappuccini, costituisce, dopo l'arco di Traiano, l'opera architettonica di epoca romana più importante della città.

 - Palazzo del Senato, p.za del Senato, costruzione medievale datata intorno alla metà del XIII sec., fu l’antica sede del comune, ora sede della Sabap, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle marche.

- Museo nazionale delle marche, via Ferretti, nel cinquecentesco palazzo Ferretti, accoglie reperti paleolitici e dell’età del ferro, oltre a vari materiali ellenistici, mosaici e sculture romane, gli avori e le ambre provenienti dalle necropoli di Pianello e Belmonte Piceno.   

- Palazzo degli anziani, p.za B. Stracca, costruito nel 1270, è l'antica sede municipale della città, vicino si trova la Chiesa del Gesù, della seconda metà del XVII sec., con una superba facciata curvilinea del Vanvitelli del 1743.

– S. Francesco delle Scale, p. za S. Francesco, chiesa del XIII sec., la facciata si apre con uno stupefacente portale gotico, fiancheggiato da due pilastrini che sostengono un baldacchino a pinnacoli.

– Fontana del Calamo, nell’omonima piazza, la cui denominazione sembra derivare dalla parola latina Càlamus, "Canna", demolita nel 1503 venne ricostruita, in stile rinascimentale-manierista, fra il 1559 e il 1560 da maestranze recanatesi. Oggi la fontana riceve le acque dell'acquedotto cittadino, anticamente, attingeva l'acqua da una grande cisterna posta sotto il muro posto dietro, oggi, vuota e visitabile, attraverso un passaggio che si apre alla destra della fontana. Secondo un’antica tradizione, i viaggiatori che berranno l’acqua che sgorga dalla fontana avranno la fortuna di ritornare ad Ancona

-  Pinacoteca civica e Museo d’arte moderna, via Pizzecolli, si trovano nel palazzo Bosdari, ristrutturato verso la metà del XVI sec.

– S. Maria della Piazza, in p. za S. Maria, chiesa romanica costruita nel XIII sec., ha una pregevole facciata ornata da un rivestimento in marmo.

– Loggia dei Mercanti, via della Loggia, ristrutturata nel XV sec. in stile gotico è ornata da 4 statue raffiguranti la Forza, la Temperanza, La Prudenza, la Carità.; nella stessa piazza è situato il Palazzo Giovannelli – Benincasa, del XV sec., che presenta una facciata aperta da due ordini di bifore gotiche.

- I quartieri ottocenteschi, esempi di urbanistica post-unitaria, sono caratterizzati da tre corsi paralleli che costituiscono il centro commerciale della città, Corso Garibaldi, Corso Mazzini e Corso Stamira. Centro di questi quartieri sono Piazza Cavour, una piazza-giardino del 1868, e Piazza Roma, vicina alla storica fontana delle tredici cannelle. 

– S.S. Sacramento, p.za della Repubblica, risalente al 1500, disegnata a croce latina con campanile. Ricostruita nel 1700 ha un aspetto neoclassico.

 – Palazzo del Governo, p. za del Plebiscito, complesso risalente alla metà del XIV sec. La facciata è aperta da un arco rinascimentale, denominato Amoroso dal nome del progettatore, che introduce nel cortile, parzialmente a portico, ad archi gotici con piccole finestre alla sommità. Nella Piazza, preceduta da una scalinata si erge la Chiesa di S. Domenico, al suo interno sono conservati dipinti di Tiziano e del Guercino.

– Porta Pia, antica porta monumentale di accesso alla città, via XXIX settembre, in stile tardobarocco, fu costruita alla fine del XVIII sec. in onore di Pio VI.

– Mole Vanvitelliana, posta sul porto, collegata alla terraferma da ponti, disegnata nel 1733, dal Vanvitelli a forma di pentagono per conto di Clemente XII.

– Cittadella, p. za da Sangallo, fortezza militare con pianta a cinque bracci, rafforzati da altrettanti bastioni, costruita nel XVI sec. Vicino, sulla sommità del colle Astagno ed all'interno dell'antico campo trincerato si trova il Parco della Cittadella che domina dall’alto il Porto della città

– Spiagge, sul territorio di Ancona esistono diverse spiagge la più centrale è quella del Passetto, con grandi scogli bianchi, tra i quali la Seggiola del Papa (uno dei simboli della città) e lo scoglio del Quadrato. Altre spiagge sono raggiungibili attraverso impervi sentieri che si susseguono verso Sud; tra queste va menzionata la lunga spiaggia libera di Mezzavalle. A Sud di Ancona la più nota spiaggia è Portonovo, posta sotto il Monte Conero, con tipici sassi bianchi e arrotondati, dove si  trovano numerosi impianti balneari. A Nord del porto, invece, è situata la spiaggia attrezzatissima di Palombina, sabbiosa, di carattere urbano, notevolmente frequentata, con panorama sul golfo dorico.

Nei dintorni

  • Numana, comune costiero e importante centro turistico, a circa Km 21 a Sud di Ancona. Sorge alle pendici meridionali del monte Conero. Il 16% del territorio del comune fa parte del Parco regionale del Conero. Il centro storico è situato a Numana alta, alla sommità di una costa rocciosa a picco sul mare, dove si sono formate la baia della Spiaggiola e della Spiaggia dei frati, quasi in continuità con l'abitato di Sirolo. Numana bassa include la sottostante zona del porto turistico fino alla frazione di Marcelli. Caratteristica da non perdere è la Costarella, è una delle vie più tipiche di Numana, ricoperta di scalini, fino ai primi anni del secolo scorso, era una salita senza pavimentazione.

Da vedere  

-  l’Antiquarium, via la Fenice, museo archeologico che raccoglie materiale rinvenuto nelle necropoli di Numana e negli scavi della vicina Sirolo.

- Sirolo, comune a circa 20 Km da Ancona, a m. 125 s.l.m., si erge sulle pendici del Monte Conero. il suo territorio quasi integralmente fa parte del Parco regionale del Conero. è nota per le sue spiagge, alcune comode e ben servite, raggiungibili dal centro abitato, a piedi o con veicoli, altre raggiungibili via mare e con le necessarie cautele. In barca si può giungere ai faraglioni delle Due Sorelle vicini alla spiaggia più rinomata. L’abitato conserva una struttura medievale con la cinta muraria e un grosso torrione, che rappresenta la principale testimonianza dell'antico castello di Sirolo, eretto intorno all'anno 1000

da vedere

- S. Nicola di Bari, via Vittorio Veneto, chiesa del XVIII sec. costruita su una vecchia del XIII sec.  

- Falconara Marittima, grosso comune, con 26.063 abitanti.

Centro abitato sin dalla preistoria, nel 1970 a Falconara Alta è stata ritrovata traccia di un abitato piceno, In località Tesoro è presente una cisterna di epoca romana, forse parte di un acquedotto. L’origine di Falconara è legata alla costruzione in età medievale di alcuni castelli con borghi abitati e fortificati, insieme a quelli di Castelferretti, e delle rocche di Barcaglione e Rocca Priora. Falconara rimase legata al destino di Ancona fino a raggiungere l'autonomia il 28 giugno 1808. Col plebiscito del 4-5 novembre 1860 Falconara aderì al Regno di Sardegna e il 20 marzo 1861 il Consiglio comunale plaudeva all’Italia unita.

A Falconara Alta si trova il nucleo più antico della città, ove occorre visitare il Castello, risalente al periodo tra il VII e il XIII sec., oggi sede del Municipio.

da vedere

- Chiesa di Santa Maria della Misericordia, in località Castelferretti, risalente al XV sec., all’interno conserva interessanti affreschi del XV sec. 

- Chiesa di S. Antonio al cui fianco si trovano la Biblioteca francescana e picena e la Pinacoteca internazionale francescana contemporanea.

Nei dintorni

- Rocca Priora, a 2 Km circa, si tratta di una fortezza, con tratti di fortificazioni e torri, venne eretta alla fine del 1100 in onore della nascita, a Jesi, di Federico II, rimaneggiata intorno al 1700 . 

Manifestazioni

Falcomics, mostra mercato del fumetto, a Falconara nel mese di agosto

Gastronomia

Brodetto dell’Adriatico, stoccafisso, zuppa di balleri (frutti di mare)

da non perdere

i moscioli (cozze) di Portonovo/ le crocette (il mollusco garagolo) di Ancona/ stoccafisso all’anconetana/ sardoncini a scottadito/ i vincisgrassi o princisgrass (pasta al forno di cui ogni località ha introdotto notevoli variazioni).

Alberghi

Grand Hotel Palace****, Lungomare Vanvitelli, 24 – T.: 071 201813

Hotel della Vittoria***, via F. Filzi, 2 – T.: 071 55764

Hotel Europa***, Via Sentino, 3 – T.: 071 888096

Ristoranti

La Moretta, P. za del Plebiscito, 52 – T.: 071 202317

Trattoria da Nordio, via S. Martino, 25A - T.:071 2072391

Anguì, Banchina Nazario Sauro, - T.: 071 2070726      

Parcheggi

Traiano, area di parcheggio, via XXIX settembre, 2 – T.: 071 203834

Degli Archi, Autorimessa, via Terenzio Mamiani · 071 203748

M & P Mobilita & Parcheggi Spa, Area di parcheggio, via Terenzio Mamiani, 52 · 071 203748

 

Chiaravalle

Ab. 14.733, chiaravallesi; altezza: m. 22; provincia: Ancona, mappa   Info Turista.: Via Camillo Benso Conte di Cavour, 3 Falconara Marittima - T. 071 910458; P.S. Croce Gialla: Via IV novembre, 12 Falconara Marittima – T.: 071 9160822

Era un piccolo nucleo abitato, legato strettamente all'omonima abbazia cistercense. La sua storia, veramente interessante, fino al XVIII secolo si identifica con quella dell'Abbazia di Santa Maria in Castagnola,  fondata nel 1126 dai monaci cistercensi provenienti dalla Lombardia-Francia in stile romanico, si presenta già ricco di accenni al gotico. Recentemente, durante alcuni scavi nel Chiostro dell'Abazia, sono state trovate delle tracce di un insediamento della tarda età del bronzo, che anticipa di quasi due millenni l'origine della cittadina. Infatti, secondo un codice cartaceo della biblioteca sessoriana, fu la regina Teodolinda che edificò il monastero di Castagnola sulla riva del fiume Esino, all'epoca di papa Gregorio I.

Il nucleo storico della città si sviluppò intorno alle attuali vie Cavour e Castelfidardo, presso cui la regina longobarda Teodolinda concesse ai monaci benedettini la costruzione di due file di capanne con un impasto di creta e paglia seccate al sole. Ancora oggi, nel mese di agosto gli abitanti di Chiaravalle celebrano, patrocinati dal Comune, la Festa delle Capanne. In seguito l’Abbazia si trasformò in cistercense, prendendo il nome di Chiaravalle, similmente ad altre, sulla base della celebre Abbazia di Clairvaux.

I territori dell'abbazia di Chiaravalle erano circondati da tre castelli della Repubblica di Ancona: Monte San Vito, Camerata e Falconara.  Seguì un periodo di conflitti con i Comuni vicini, fino al 1486, quando il papa dichiarò Chiaravalle abbazia nullius, cioè non soggetta a nessun centro urbano. Questa indipendenza, concessa per motivi essenzialmente religiosi, fu la base per la formazione del comune, per cui nel 1499 i cistercensi abbandonarono il monastero e si ritirano in Francia. Al loro posto si insediarono i francescani, che vi rimasero fino al 1564, quando Papa Pio IV richiamò i cistercensi. I monaci, di numero insufficiente per coltivare tutte le terre loro assegnate, distribuirono ai contadini, in enfiteusi, molti fondi agrari, favorendo così la nascita di un borgo attorno all'abbazia, base della futura cittadina di Chiaravalle. Nel 1759, per opera dell'Abate commendatario cardinal Neri Maria Corsini, nasce la Manifattura tabacchi, centro propulsore dell'attività industriale del territorio e vera fonte di ricchezza per i residenti. Fu in questo periodo che Chiaravalle divenne un centro in qualche modo autonomo dall'abbazia. La fabbrica di tabacchi vide il suo apogeo nel XIX secolo, quando diventò punto di riferimento economico che permise all’abitato di fiorire e giungere ai giorni nostri.  

 

Jesi             


Ab. 40.210, jesini; altezza: m. 97; provincia: Ancona, mappa  Info Turista.: P.za della Repubblica - T. 0731 538420; P.S. H.:   via A. Moro – T.: 0731534240

 

Posta lungo il corso del fiume Esino, è il centro più importante della Vallesina. Ha origini preromaniche, fu colonia romana nel 247 a.C. con il nome di Aesis. Diventò libero comune nel XI sec., contesa dai signori della zona, Malatesta, Sforza e Braccio da Montone. Nel 1194 ebbe i natali l’imperatore Federico II, circostanza a dir poco “miracolosa”, considerato che in quel periodo il comune di Jesi, schierato con i ghibellini dell’imperatore Enrico VI, padre di Federico, combatteva contro i guelfi del comune di Ancona, i quali appoggiavano il Papa. Quello di Jesi era un territorio determinante per gli esiti del conflitto e molto pericoloso per ogni viaggiatore che si apprestasse ad attraversarlo. Ebbene, proprio a Jesi, nella marca anconetana, l’imperatrice Costanza, già avanti nella gravidanza, mentre scendeva lungo il fianco orientale della penisola per raggiungere Enrico VI in Sicilia, fu costretta a fermarsi per il travaglio del parto. Il destino, nella fattispecie calcò la mano, Federico nacque il 26 dicembre, non soltanto all’indomani del Natale, ma il giorno dopo l’investitura del padre, a Palermo, a Re di Sicilia e dell’Italia meridionale. Dal momento in cui nacque, Federico diventò erede del regno di Sicilia, destinato alla porpora imperiale e dell’impero romano. Le fortune politiche della città furono legate per anni a quelle di Federico II e dei suoi figli Enzo e Manfredi con l'ottenimento di privilegi imperiali seguiti da inevitabili scomuniche ecclesiastiche. Tra la fine del XIV sec. e la prima metà del XV Jesi subì l’occupazione del vicario pontificio Filippo Simonetti, di Galeotto I Malatesta nel 1347-1351, di Braccio da Montone nel 1408, e di Francesco Sforza, di cui divenne un autentico caposaldo. Soltanto nel 1447 la Chiesa riuscì a riprendere il controllo, comprando la città. La fine del periodo signorile e la ricomposizione dell'assetto comunale donarono stabilità al governo, il quale lentamente, ma inesorabilmente avviò una grande ripresa economica, demografica e soprattutto edilizia della città. Una città di antiche e importanti tradizioni industriali che, sin dalla fine dell'Ottocento, le sono valse l'appellativo di "Milano delle Marche". A testimonianza del suo glorioso passato storico, che nel XII secolo l'ha vista anche piccola capitale della Respublica Aesina, conserva un centro storico con interessanti monumenti, ancora circondato da una cinta muraria del XV secolo pressoché intatta.