Puglia, itinerario n. 2/2020
Nel cuore del Salento: Lecce - Nardò - Gallipoli - Maglie - Otranto
Itinerario: da Lecce a Otranto in 3 tappe
Località: Lecce - Nardò – Gallipoli – Maglie - Otranto
Stagione: tutte le stagioni. Tempo: cinque giorni. Lunghezza: Km. 118
I) Lecce
II) Lecce – Nardò – Gallipoli, Km 68, circa h. 1,10’
III) Gallipoli – Maglie - Otranto, Km 50, circa h. 0,58’
Un itinerario impareggiabile, immerso in una tavolozza di colori, inondato dal profumo del mare e dai forti colori, viaggiando per chilometri e chilometri su ottime strade statali, diritte e alla velocità massima consentita, 50/70 km/k. Un percorso favoloso, in cui la bellezza dei luoghi, la ricchezza degli edifici, la luce del mare e delle spiagge, rincorre la storia, la passione e i gusti di questi luoghi, nel cuore del Salento, in questa fetta del territorio pugliese che si allunga verso sud, a dividere due mari. Si parte da Lecce, posta al centro della pianura Salentina, compresa tra le aspre terre delle Murge, a nord, e le serre salentine, a sud. La città, capoluogo del Salento, folgorante della propria bellezza, creata dalla fantasia e dalla maestria dei suoi artigiani, ha nelle forme barocche dei suoi tesori artistici il motivo che rende unico il centro storico. Tutto nella città è segnato dallo stile barocco, dal disegno urbano ai grandi monumenti, dagli eleganti palazzi alle abitazioni modeste con i rotondi balconi in ferro battuto, dalle linde piazzette ai meravigliosi vicoli stretti. Luoghi della luce e dell’anima, che insegnano come sia facile dimenticare il tempo e che bene introducono l’itinerario verso Nardò, situata a sud ovest del capoluogo. Il comune comprende un tratto della costa ionica del Salento, disseminata da piccoli centri abitati, le famose marine tanto conosciute: Santa Maria al Bagno, Santa Caterina, Sant’Isidoro, e Porto Selvaggio, immersa integralmente nel Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano. Il centro cittadino con la suggestiva Piazza Salandra è un inno all’arte barocca, un invito ad ammirare la Guglia dell’Immacolata posta al centro, contornata da altri gioielli: Il Sedile, la Torre dell’Orologio, il Palazzo di Città e la Fontana del Toro. Nei dintorni meritano una visita: Galatina per ammirare l'importante basilica romanica di Santa Caterina d'Alessandria e la chiesa barocca dei SS. Pietro e Paolo; a pochi chilometri Galatone, per veder il santuario del Crocefisso con l'elegante facciata della chiesa di S. Sebastiano, la Chiesa Matrice e il Castello eretto nel XVI sec..
Continuando sulla SS 101, a pochi chilometri, si raggiunge Gallipoli, situata lungo la costa ionica del Salento. La città si divide in due zone: il centro storico, che sorge su un’isola e il borgo nuovo, collegato all’isola da un ponte in muratura costruito nel XVII sec. Superando il ponte si entra nel nucleo storico, a sinistra si vede l’antica ansa portuale, il seno del Canneto, protetta dal Castello angioino. I vicoli stretti del borgo pulsano di vita, stantii degli odori di salsedine e di pesce portano i visitatori sulla strada panoramica, sopra le vecchie mura, dove si gode una vista indimenticabile. Più a ovest dell’abitato si trovano l’isola del Campo e l’Isola di Sant’Andrea, col suo Parco naturale regionale Isola di Sant’Andrea e litorale di Punta Pizzo, mentre il tratto di “Punta della Suina”, tra il mare e una vasta pineta, è oggi un’esclusiva località turistica, caratterizzata da hotel e villaggi turistici.
Lasciata Gallipoli il viaggio continua verso Otranto, tagliando il territorio, e raggiungendo Maglie, città al centro del medio Salento e importante snodo economico e culturale dell’area, che conserva antiche testimonianze di cultura e civiltà. Il suo imponente centro storico, va scoperto passo dopo passo, dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie, alla Chiesa della Collegiata, insieme alle numerose botteghe artigiane e ai negozi di prodotti locali.
Procedendo ancora verso est sulla statale si giunge a Otranto, il punto geografico più a est della nostra penisola, il comune più orientale d’Italia. Salendo da Porta Alfonsina verso Il centro storico si raggiunge il Castello, poi attraverso tortuosi vicoli che si incuneano tra le case bianche si arriva alla meravigliosa Cattedrale romanica. Il suo territorio, splendido e lussureggiante dai colori mozzafiato, si estende a sud, dalla litoranea per Porto Badisco, i piccoli tornanti che costeggiano il mare, il brullo paesaggio costiero e le rosse cave di bauxite, tutte zone comprese nel Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, ai Laghi Alimini e verso il mare dove insistono splendide spiagge fino a Torre dell’Orso, a nord. Questo straordinario itinerario nel cuore del Salento affacciato su due mari, disteso all’ombra degli ulivi, abbacinato dalla luce, profumato di aromi selvaggi, ricco di olio e vino speciali, si conclude sul Lungomare degli Eroi, davanti al mare sferzato dal vento, guardando l’orizzonte lontano, con la speranza di potere presto ritornare in questi luoghi tanto suggestivi, baciati dal sole e dalla storia.
Lecce
Ab. 95.263, leccesi; altezza: m. 49 s.l.m.; Provincia: Lecce, mappa - info Turista.: Via Vittorio Emanuele, 24 - T. 0832 332463/248092; P.S. H.: Piazza F. Muratore - T.: 0832 661407
L’antica Lupiae di età romana fu fondata dai messapi. Dal VI sec. fu soggetta al dominio dei bizantini fino all’arrivo dei normanni, alla metà dell’XI sec. A partire dal 1053 divenne sede della contea del Salento fino alla metà del XV sec., quando fu assoggettata al dominio degli aragonesi. Diventò capoluogo del nuovo territorio della Terra di Otranto, iniziando il lungo periodo del suo splendore, che vide la città, per i tre secoli successivi, fino al XVIII sec., protagonista di un eccezionale sviluppo, non solo economico, in cui nacquero importanti accademie artistiche e letterarie e con loro fiorì il “barocco leccese”.
Lecce è una città splendida e meravigliosa, dove il suo prezioso centro storico, custodisce a cielo aperto un patrimonio di infinita bellezza, in cui i suoi tesori artistici, di levigata pietra leccese, brillano di una luce che li anima, li rende quasi vitali, più caldi, espressione di uno stile, di un modo di pensare, testimoni di un tempo che la loro presenza rinnova in ogni momento. Disegnato in un imperfetto semicerchio, è facile entrare nel centro della città, basta prendere una qualunque strada dalla circonvallazione che l’avvolge tutto e lo protegge, per raggiungere l’Anfiteatro romano, poi il Duomo, Porta Napoli e il resto dell’inestimabile patrimonio artistico della città.
Da vedere
Per il suo imponente patrimonio artistico e la posizione su cui è situato, abbiamo individuato, per i viaggiatori, un itinerario virtuale unico, distinto in 3 diversi percorsi, intorno ad altrettante direttrici viarie passanti: - il primo: da Piazza S. Oronzo a Porta Rudiae, poi, attraverso via Palmieri, a Porta Napoli, continuando per via Principe di Savoia e Via Umberto I, il percorso si chiude ritornando a Piazza S. Oronzo; - il secondo: da Piazza Vittorio Emanuele II a Porta San Biagio, fino a Torre del Parco, attraverso un labirinto di vicoli e mirabili piazzette; - il terzo: da piazzetta della Chiesa Greca alle Mura Urbiche e oltre, per i vicoli pittoreschi del borgo antico. Tutti percorsi da affrontare anche separatamente, ricordando che nel meraviglioso e vitale labirinto di vicoli, in cui si sviluppa il centro della città, è possibile scoprire altri tesori dell’arte barocca.
I) da Piazza S. Oronzo a Porta Rudiae, poi, attraverso via Palmieri, a Porta Napoli, continuando per via Principe di Savoia e Via Umberto I, il percorso si chiude ritornando a Piazza S. Oronzo.
- Piazza S. Oronzo, centro pulsante della città e simbolo delle sue antiche origini, è occupata: - dall’Anfiteatro romano, risalente al II sec., - dalla Colonna di S. Oronzo, innalzata nel 1666 e identificata come una delle due colonne che a Brindisi, sopra il porto, erano collocate a segnare il termine della via Appia. Oggi, sul sito di Brindisi, a cui si accede da una ripida gradinata a picco sul porto, si può vedere l’altra colonna; - dal Palazzo del Seggio, chiamato " il Sedile" Sedile, vecchia sede del Comune con loggiato e archi a tutto sesto; - dalla chiesetta di San Marco, risalente al XVI sec. e costruita per volontà della ricca colonia veneziana; - dalla barocca Chiesa di Santa Maria della Grazia con una splendida facciata divisa in tre zone da colonne e paraste (pilastri) corinzie.
- Castello, del X situato a ridosso di Piazza S. Oronzo, VI sec., ha la forma di un quadrilatero con gli angoli sporgenti a forma di lancia.
- Chiesa del Gesù, piazzetta Castromediano, della seconda metà del XVI sec., che conserva importanti opere pittoriche del periodo. Vicino è situato il Palazzo comunale, costruzione del XVIII sec.
- Chiesa di S. Irene, su via Vittorio Emanuele II, eretta nella pima metà del XVII sec. con un ricco interno dove si trovano altari scolpiti e ornati da notevoli pitture. Attiguo alla chiesa si trova il Monastero dei Teatini che oggi ospita mostre e fiere.
- Piazza Duomo, su via Vittorio Emanuele II, da cui si accede attraverso i propilei, un ingresso costruito nel XVIII sec. che ha una quinta di interessanti statue barocche. Raro esempio di piazza chiusa. A destra si apre il Palazzo del Seminario, dell’inizio del XVIII sec. e il Palazzo vescovile, l'Episcopio, ricostruito nelle forme attuali, a forma di una L tra il XVI- XVII sec., sulla sinistra si slancia il Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta, costruito tra il 1659 e il 1670 con a fianco l’alto campanile di ben 68 m.
– Via Libertini, si trovano: - Palazzo Forleo; – Chiesa di Santa Teresa, insieme al convento dei Carmelitani Scalzi, costruita tra il 1620 e il 1630 in stile barocco leccese; - Chiesa di San Giovanni Battista al Rosario, del ‘700, ricca di sculture ornamentali sia all’esterno che all’interno; - Chiesa di Sant’Anna, costruzione della fine del XVII sec, in forme barocche, con l’attiguo ex Conservatorio; - Accademia di Belle Arti.
- Porta Rudiae, porta di accesso alla città per coloro che provenivano dall’antica città di Rudiae, in stile barocco e coronata dalle statue dei Santi patroni.
- Via Palmieri si trovano: - il Palazzo del Comune; - Palazzo Guarini, settecentesca costruzione il cui cortile conserva un ipogeo del IV sec. a. C.; - Chiesa di San Giovanni di Dio o Chiesa di Santa Maria della Pace, con l’annesso convento dei Fatebenefratelli, complesso interamente ricostruito intorno alla metà del XVIII sec., in stile barocco leccese; - Chiesa di Santa Maria della Porta, eretta a metà del XIX sec., in forme neoclassiche; - Teatro Paisiello; - Palazzo Guarini;
- Porta Napoli o Arco di Trionfo, alla termine di via Palmieri, monumentale porta d’accesso alla città per coloro che provenivano da Napoli , costruita nel 1548 per onorare l’Imperatore Carlo V.
- Obelisco, sul lato opposto a Porta Napoli, sulla Piazzetta Arco di Trionfo, eretto nel 1822 per celebrare il Re Ferdinando I di Borbone.
- Museo Archeologico, MUSA, proseguendo oltre l’Obelisco, seguendo Viale dell’Università, poi viale San Nicola, in via di Valesio, è dotato di Pinacoteca e di un lapidario, conserva testimonianze della civiltà messapica e romana.
- - ritornando dentro il perimetro delle mura cittadine, seguendo il passaggio di Porta Napoli, si raggiunge la Chiesa di S. Maria della Provvidenza o delle Alcantarine (nome delle suore che occupavano l’attiguo monastero ora demolito), in Piazzetta G. Bagivi, nel borgo antico, costruita tra il 1703 e il 1704 in forme barocche.
- - Via Umberto I, si stagliano: - Palazzo Zecca; - Palazzo Loffredo Adorno; - Palazzo dei Celestini, ora sede del Governo (Prefettura). eretto alla fine del 1600, ex convento dei celestini con una ricca facciata decorata in stile rococò, dietro, sulla via parallela si trovano i Giardini Pubblici G. Garibaldi; - Basilica di Santa Croce, costruita tra XVI e il XVII sec., massimo esempio del barocco leccese.
II) da Piazza Vittorio Emanuele II a Porta San Biagio, fino a Porta del Parco, attraverso un labirinto di vicoli e mirabili piazzette:
- Chiesa di S. Chiara, in Piazza Vittorio Emanuele II, della fine del XVII sec., in stile barocco e decorazioni in oro.
- MUST, Museo Storico, via degli Ammirati, dietro la Chiesa di S. Chiara, vi si trovano reperti interessanti con l’Antiquarium e la Pinacoteca.
- Teatro Romano, del II sec., in via della Cartapesta, una laterale a destra di Via Augusto Imperatore, prima di continuare per via Federico d’Aragona, si riescono a vedere l’orchestra e alcune file delle gradinate che dimostrano la grande ampiezza della struttura. Proseguendo si raggiunge la settecentesca Chiesa del Carmine, con l’annesso convento dei Carmelitani, in Piazza Tancredi, complesso in stile barocco costruito tra il 1711 e il 1737.
- Palazzo Tresca, Viale O. Quarta,
- Chiesa della Madre di Dio e di San Nicolò, Via C. Russi, costruita nel 1631, un gioiellino dell’arte barocca leccese.
- Chiesa di San Francesco della Scarpa, Via B. Cairoli, eretta nel XII sec., poi rifatta completamente agli inizi del XVIII sec., definita “chiesa senza facciata”, il suo interno, compreso l’attiguo oratorio (in cui, secondo la tradizione S. Francesco si fermò a pregare e riposare, di ritorno dalla Palestina) sono notevoli.
- Palazzo Tamborino Cezzi, Via G. Paladini,
- Palazzo Castromediano, vicolo Vernazza,
- Confraternita Maria Presentata al Tempio, Via del Palazzo dei Conti di Lecce, vicino è la Piazzetta G. Pellegrino, dove, si staglia Palazzo Vernazza.
- Chiesa di San Matteo, Via dei Perroni, costruzione seicentesca in classico stile barocco, con facciata riccamente scolpita. All’interno conserva affreschi e statue dell’epoca.
- Palazzo Grassi, via dei Perroni,
- Porta San Biagio, porta di accesso alla città per le vie che provenivano da Capo di Leuca, eretta nel 1774 su una torre preesistente, in stile barocco. In alto è posta la statua di San Biagio. Un poco oltre la Porta è situata la Torre del Parco, nel Viale omonimo, edificata nel 1419, alta più di 23 metri, circondata da un fossato con attorno un parco di circa 40 ettari. Oggi il complesso è di proprietà privata e viene adibito a luogo di cerimonie ed eventi.
III) da piazzetta della Chiesa Greca alle Mura Urbiche e oltre, per i vicoli pittoreschi del borgo antico:
- Chiesa di San Niccolò dei Greci, nella Piazzetta omonima, di origini antiche, probabilmente del IX sec., quando i bizantini si stanziarono in questo territorio. L’attuale forma risale al 1765 con facciata dalle linee semplici e regolari in stile tardo barocco.
- Chiesa di S. Giovanni Evangelista con annesso Monastero delle Benedettine, in Corte Accardo, costruzione in stile romanico, quando iniziarono i lavori, nel XII sec., completata nella seconda metà del XVIII sec., nelle forme barocche attuali.
- Chiesa di San’Angelo, nella Piazzetta SS. Addolorata, eretta nel 1061 per gli agostiniani, ristrutturata nel XIV sec. e completamente rifatta nelle forme attuali nel 1663.
- Chiesa di Santa Maria degli Angeli, con l’annesso Convento di San Francesco da Paola, Piazzetta dei Peruzzi, costruzione del XVI sec. in forme rinascimentali e barocche.
- Mura Urbiche, via Fornello Casale, mura difensive, rinforzate nel XVI sec., per volontà di Carlo V contro eventuali attacchi dei pirati turchi.
- Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo, oltre le Mura Urbiche su via Cimitero, costruzione della fine del XII sec. risalente all’opera del normanno Tancredi. La facciata ristrutturata nel 1700 è una combinazione di elementi che richiamano lo stile romanico e barocco.
Nardò
* articolo aggiornato a settembre 2024Ab. 31.344, neretini; altezza: m. 45 s.l.m.; Provincia: Lecce, mappa - info Turista: Piazza A. Salandra - T. 0833 836928/ 572081; P.S. H.: Via XXV Luglio, 4 - T.: 0833 568111
L’abitato ebbe origine messapica, all’incirca nel VII sec. a.C., in età romana diventò Neretum, importante municipio. Nel medioevo fu un’importante colonia bizantina. Fu annessa al Regno longobardo (662 – 690). Attaccata e saccheggiata dai saraceni tra il 901 e il 924, fu sottomessa ai Normanni nel 1055 e ne seguì le sorti finendo sotto il dominio angioino. Fu coinvolta nelle dispute tra aragonesi, veneziani e turchi, divenendo, dal 1487 al 1806, feudo dei duchi di Acquaviva, sotto i quali fiorì e all’inizio del XVII sec. fu un centro di attrazione culturale diventando sede di Università e di accademie. Successivamente partecipò ai movimenti del risorgimento italiano sostenendo la Carboneria, quindi con l’unificazione del 1861 seguì il destino del nuovo regno d’Italia.
Il centro della città è uno scrigno di tesori barocchi, di edifici e chiese di eccezionale ricchezza e interesse storico, che si rivelano passo dopo passo, perdendosi nei vicoli e nelle stradine, attraversando piazze e piazzette, scoprendo angoli nascosti e scorci suggestivi, che incantano ogni visitatore. Un centro che ha saputo comunque declinare l’aristocratica bellezza del suo patrimonio artistico con l’originale disegno dei viali del suo centro moderno, ricco di attrattive.
Da vedere
Piazza Salandra, cuore pulsante della cittadina, posta su una laterale di Corso Vittorio Emanuele II, disegnata in epoca barocca, appare come un vero e proprio salotto in cui sono sistemate: al centro la Guglia dell’Immacolata, del 1769; intorno alla piazza, a cornice, la Chiesa di San Trifone, degli inizi del XVIII sec., in stile barocco;
la manieristico barocca Chiesa di San Domenico, realizzata tra il 1580 e 1594, ristrutturata nel 1700; la Torre dell’Orologio, nel Palazzo dell’ex Pretura, costruita nel 1598; il Palazzo dell’Università, fine del XVI sec., ricostruito dopo il terremoto del 1743 e completato nel 1773, l’edifico in stile tardo barocco, presenta un portico sostenuto da sette colonne e una splendida facciata in stile tardo barocco;
la Fontana del Toro, realizzata nel secolo scorso per l’inaugurazione dell’Acquedotto pugliese.
Castello Acquaviva, metà del XV sec., rimaneggiato più volte fino all’attuale forma assunta tra la fine del XIX e l’inizio del XX sec. Oggi ospita la sede del Municipio. Era una pertinenza della cinquecentesca residenza della famiglia Acquaviva d’Aragona. Attiguo si trova il Giardino botanico storico, oggi “Villa Comunale”.
Chiesa dell’Immacolata, nel centro storico, del 1580, in stile barocco, con relativo convento, oggi adibito ad abitazione privata.
Chiesa di S. Giuseppe Patriarca, nel centro storico, eretta nel 1758 sul luogo di una precedente risalente al XVI sec., in forme barocche, presenta una facciata a Tamburo che riprende una caratteristica dello stile architettonico leccese.
Chiesa di Santa Teresa con attiguo convento, nel centro storico, metà XVII sec., consacrata nel 1769, in stile barocco e rococò.
Cattedrale di Santa Maria Assunta, Duomo della città, si raggiunge prendendo la via omonoma, costruita intorno alla fine del XII sec., ricostruita alla metà del XIII sec. e ampliata nel secolo successivo. La facciata a due ordini è del XVIII sec. Notevole per i riferimenti storici e religiosi è il Crocifisso Nero, opera lignea duecentesca.
Palazzo vescovile, vicino alla cattedrale, eretto nel 1830, con annesso Museo Diocesano.
Tempio dell’Osanna, nei pressi di Porta San Paolo, dei primi scorci del XVII sec., particolare edicola con cupola poggiata su otto colonne;
Chiesa di Santa Chiara, con l’annesso convento, innalzata tra XVII e il XVIII sec. sulla precedente risalente al XIII sec., in stile barocco.
Chiesa Beata Vergine Maria del Carmelo e l’attiguo convento, inizio XV sec., ristrutturata in vari momenti fino a raggiungere l’aspetto attuale, un misto di forme romaniche e barocche.
Chiesa di Santa Maria della Purità, inizio del XVIII sec., in forme barocche, consacrata nel 1722.
Gallipoli *
* articolo aggiornato a settembre 2019Ab. 20.259, gallipolini; altezza: m. 12 s.l.m.; Provincia: Lecce, mappa - info Turista.: Piazza Imbriani, 10 – 0833 262529; P.S. H. Strada Provinciale per Alezio, 13 - T.: 0833 270111
Era una colonia greca, nel 267 a.C. fu conquistata dai romani e, dopo la caduta dell’Impero Romano, subì la dominazione delle popolazioni barbariche e diventò una fortezza bizantina. Dal 1132 fu soggetta al dominio dei normanni poi a quello angioino. Territorio strategico per cui la città fu sottoposta a vari conflitti soprattutto con i francesi nel 1495. Nel 1501 entrò a far parte del Regno di Napoli sotto Ferdinando il Cattolico. In questo periodo fu avviata la costruzione del porto che nel 1700 diventò la più importante piattaforma olearia del Mediterraneo dell’olio lampante.
Il centro storico della “città bella”, questo il significato del suo nome, stretto su un isolotto ha conservato immutata la struttura urbana, fatta di intricati e stretti vicoli e di candidi edifici, che le conferiscono un profilo orientaleggiante. Intorno è circondata dalla cinta muraria e un crogiuolo di stradine si perdono verso l’interno per sbucare dall’altra parte dell’Isola in un impianto scenografico di suggestiva presa. Un ponte collega, costeggiando il porto, collega il centro storico al promontorio dove dal XVIII sec. si è sviluppato il borgo nuovo.
Da vedere
- Basilica Concattedrale di Sant’Agata, nella piazza Duomo, costruzione barocca del XVII sec., con la bellissima facciata a tre ordini riccamente ornata. Annesso alla Basilica c’è il Museo diocesano, a fianco si trova l’Episcopio l’ex sede della Curia, del XVI sec. in stile barocco leccese.
- Palazzo Pirelli, di fronte alla Cattedrale, del XVI sec. in forme barocche. L’interno conserva ancora importanti decorazioni.
- Chiesa di San Francesco d’Assisi, in centro, del XIII sec., ristrutturata tra il XVII e il XVIII sec. nella forma barocca attuale.
- Chiesa di San Domenico al Rosario, in centro, costruita alla fine del XVII sec. su una chiesa precedente, con annesso l’ex convento dei domenicani, in stile barocco.
- Palazzo Assanti – Aragona, in centro, del XVI sec., all’interno è situato un frantoio ipogeo scavato nella pietra.
- Museo civico Emanuele Barba, nella via centrale A. De Pace, fondato nel 1823 conserva reperti provenienti dai centri messapici del Salento. Comprende la biblioteca comunale e la Sala collezione Coppola.
- Chiesa del Carmine, nel centro, costruzione completata nel 1838 in stile neoclassico.
Palazzo Tafuri, in una stradina del centro, presenta le forme classiche del Barocco leccese, ricco di particolari e da finestroni ovali, con balconate che richiamano le forme spagnoleggiati.
Santuario di Santa Maria del Canneto, prospicente l’antico porto del Canneto, vicino al ponte che collega la città all’isola, costruita verso la fine del XVII sec. su una precedente del XIII sec. in stile barocco.
- Fontana Greca, sull’antico porto del Canneto, probabile ricostruzione del XVI sec. Sul retro della fontana sono scolpiti tre bassorilievi che rappresentano le tre metamorfosi delle mitologiche Dirce, Salmace, e Biblide.
Castello Aragonese, costruito in epoca bizantina, nel XIII sec., subì rifacimenti e modifiche in epoca angioina e aragonese, è circondato quasi completamente dal mare, l’accesso è consentito attraverso un ponte levatoio in legno.
Cinta muraria, erette a partire dal XIV sec., rimaneggiate durante il periodo spagnolo.
Maglie
Ab. 14.166, magliesi; altezza: m. 81 s.l.m.; Provincia: Lecce, mappa- info Turista.: Piazza A. Moro, 1 – T. 0836 489203; P.S. H. via Ospedale, 105 - T.: 0836 485000
Le sue origini si perdono nella preistoria. La zona conserva testimonianze del periodo megalitico. L’abitato si sviluppò intorno al Castello tra il XIII e il XIX sec., costruito probabilmente dagli angioini e rinforzato dagli aragonesi.
Il centro storico di Maglie mantiene tutt’ora l’antica struttura e si sviluppa intorno al Castello, sostituito dal Palazzo Baronale Capece, conservando interessanti tesori dell’arte barocca. Nel territorio cittadino sono presenti numerosi monumenti megalitici come Dolmen e Menhir.
Da vedere
- Duomo o chiesa Collegiata, dedicato a S. Nicola, nel centro della cittadina, del XVIII sec. in stile barocco con campanile di 46 m. in pietra leccese a cinque piani.
- Chiesa di Santa Maria della Scala, antica chiesa di rito greco, la facciata attuale risale al ‘700, mentre il portale è del 1610.
- Chiesa della Madonna delle Grazie, costruita nel XVI sec. in stile barocco, presenta una facciata semplice e lineare, lontana dalle forme ridondanti tipiche del barocco leccese. Nella piazzetta attigua è posta la Colonna della Madonna delle Grazie, eretta introno alla fine del XVII sec., in pietra leccese e a fusto liscio, alta 15 m.
- Chiesa della Madonna Addolorata, a sud della città, eretta all’inizio del XVIII sec., in forma barocca. La facciata slanciata è divisa in due ordini.
- Palazzo Baronale Capece, in Piazza A. Moro, eretto nel XVIII sec. al posto del castello ormai in rovina, in forme leggere ed eleganti. La struttura ospita oggi il liceo classico F. Capece.
- Palazzo del Municipio, nella piazza A. Moro, del XIX sec.
- Palazzo Garzya, di fronte alla piazzetta A. Moro, della prima metà del XIX sec.
- Villa Tamborino, progettata come giardino privato dell’antistante Palazzo Tanborino, si ispira ai caratteristici giardini "all'inglese" caratterizzati dalla presenza di elementi vegetali entro cui si dispiegano grotte artificiali, ponti e gazebo.
Otranto
Ab. 5.898 otrantini/idruntini; altezza: m. 15 s.l.m.; Provincia: Lecce, mappa - info Turista.: Piazza Castello, –0836 801436/804954; P.S. H. Via Mammacasella - T.: 0836 802500
Probabilmente ebbe origine dai messapi e conquistata dai romani diventò un importante municipio. Per l’importanza del suo porto per un lungo periodo fu un ponte tra l’oriente e l’occidente. Subì la dominazione bizantina, diventando capoluogo dei territori del Salento. Dal 1068 finì sotto i normanni, poi sotto gli svevi, gli angioini e gli aragonesi. Nel 1480 fu espugnata dai turchi di Maometto II che fecero strage della popolazione. Nell’occasione si ricorda il sacrificio dei Santi Martiri Idruntini, circa 800 prigionieri maschi i quali per non avere voluto rinnegare la fede cristiana furono decapitati. Successivamente la città lentamente si riprese tanto da essere contesa dai veneziani prima e poi nuovamente dagli assalti di Turche e dei saraceni, che nel tempo costrinsero la popolazione sempre più stanca a lasciare la città. Nei primi anni del Settecento cominciò una lieve ripresa, che proseguì lentamente nell’ottocento quando, dopo l’unità d’Italia, 1868, fu approvato il primo progetto di bonifica delle paludi, che portò alla ripresa dell’agricoltura e un minimo benessere.
La parte antica di Otranto, ha mantenuto l’impianto urbano medievale, adagiata sulla valle del torrente Idro, cinta quasi completamente da mura turrite, si apre sul mare dalla parte del Lungomare degli Eroi. L’antica Porta Alfonsina, permette l’accesso dentro le mura e al nucleo storico, in un labirinto di vicoli che si perdono tra le case bianche incollate una all’altra e i negozi di artigianato locale e di gastronomia. L’attrattiva principale resta comunque, il mare, i suoi colori, le sue spiagge di sabbia finissima
Da vedere
- Porta Alfonsina, costruzione tardo quattrocentesca, serrata tra due torri, è l’ingresso più antico alla città.
- Castello, in stretto rapporto con la cinta muraria con cui forma un’unica struttura difensiva, fu edificato alla fine del ‘400, a forma trapezoidale con torri circolari agli angoli.
- Chiesa di S. Pietro, nel cuore della cittadina vecchia, piccola costruzione bizantina eretta intorno all’XI sec., a pianta quadrata a croce greca inscritta
- Cattedrale di Santa Maria Annunziata, il Duomo di Otranto, costruita tra 1068 e il 1088, sotto la dominazione normanna, importante esempio dello stile romanico pugliese, ristrutturata alla fine del XV sec. e più avanti in epoca barocca. Presenta sulla facciata un rosone di forma gotico araba del XV sec., che sovrasta il portale secentesco. All’interno a tre navate, diviso da colonne, presenta un soffitto a cassettoni del seicento e un superbo mosaico pavimentale policrono del 1165, raffigura episodi dell’Antico Testamento. Le teche dai forti contenuti (conserva crani e ossa dei suoi martiri) risvegliano forti emozioni.
- Palazzo Lopez, risalente al periodo aragonese oggi ospita il museo diocesano.
- Chiesa di Santa Maria dei Martiri, situata sul colle della Minerva, luogo in cui avvenne il martirio degli ottocento otrantini, eretta all’inizio del XVII sec. in forme tardo rinascimentali e barocche.
- Torri costiere, strutture difensive contro gli attacchi dei pirati saraceni, costruite nel XVI sec. lungo il litorale.
- Laghi Alimini, a circa 2 km, sono due lagni, uno dolce e uno salato che fanno parte del Oasi naturale dei laghi Alimini. Nella zona una striscia di sabbia si addentra nel mare vicino a spiagge meravigliose, libere e private.