Puglia, itinerario n. 4/2024
Dalle coste adriatiche dell’alto Salento a quelle nordorientali del mar Jonio, Brindisi - Taranto: Brindisi - Mesagne - Oria - Francavilla Fontana - Taranto
Itinerario: da Brindisi a Taranto in 3 tappe
Località: Brindisi – Mesagne – Oria - Francavilla Fontana - Taranto.
Stagione: tutte. Tempo: tre giorni. Lunghezza: Km. 77
I) Brindisi
II) Brindisi – Mesagne – Oria - Francavilla Fontana, km 40
III) Francavilla Fontana - Taranto Km 37
Questo intenso itinerario pugliese, baciato dal sole, si snoda perlopiù sulla strada statale 7 Via Appia, che a grandi linee segue l’antica strada consolare romana, la regina viarum, che collegava Roma a Brundisium, l’odierna Brindisi. Oggi, la Strada Statale 7 che, nel tratto fra Brindisi - Taranto, è una comoda superstrada a carreggiate separate, connessa alle altre strade provinciali e alla viabilità locale, ci ha permesso, in poco tempo, la “traversata” dal Golfo di Brindisi, sulla costa adriatica dell’Alto Salento, al Golfo di Taranto nell’alto Mar Ionio; dalla pianura salentina alle gravine delle basse Murge.
Si parte da Brindisi, costa nord-orientale del Salento, dove piazza Duomo fa da incipit ben augurale a questo viaggio, tra vestigia eccezionali, indescrivibili testimonianze architettoniche e notevoli esempi di ingegneria moderna.
Raggiungiamo Mesagne, illuminata dai riflessi barocchi dei suoi magnifici edifici; poi Oria con il suo Castello svevo e le scenografiche chiese barocche; Francavilla Fontana, con le sue piazze, degne protagoniste rinascimentali; infine, Taranto, la “città dei due mari”, naturale balcone sull'omonimo golfo, il cui centro industriale siderurgico e petrolchimico ha inciso e tuttora incide su paesaggio e ambiente. Taranto però, definita la Città dei due mari, naturale balcone sull'omonimo golfo, non è solo stabilimenti industriali. Per la sua peculiare posizione a cavallo di Mar Grande e Mar Piccolo, dove si sviluppa la maggior parte dell’insediamento urbano, merita senz’altro una visita. Il borgo antico e la città Nuova rappresentano musei a cielo aperto. Le testimonianze storiche e artistiche, la bellezza e luminosità di edifici e scavi archeologici che travalicano il tempo prendono il sopravvento, abbagliando la sensibilità di ognuno.
Brindisi
Ab. 82.382, brindisini; altezza: m. 13 s.l.m.; Provincia: Brindisi - mappa - info Turista.: I.A.T., Lungomare R. Margherita; T.: 0831 523072/ 562126; Info Point: IAT, via Duomo 20 - T.: 0831 229784; P.S. H.: Strada Statale 7 per Mesagne - T.: 0831 508573; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406
L’antica Brundisium, di origine messapica, era un centro portuale di notevole importanza durante la dominazione romana, tanto da essere collegata a Roma attraverso la via Appia e Traiana. Era il più importante porto di arrivo e partenza dei traffici per la Grecia e l’Oriente. Dopo la caduta dell’Impero Romano fu sottomessa ai goti nel VI sec., ai longobardi nel 674; saccheggiata dai saraceni nell’838; liberata dai bizantini, i quali, nell’XI sec., si impegnarono nella sua ricostruzione. Rifiorì gradualmente come centro marinaro sotto nell’XI sec., sotto il dominio dei normanni, poi degli svevi, quando riottenne la sede episcopale, fu eretta la nuova cattedrale e un nuovo castello, diventando scalo importante per le Crociate e sede di una delle due zecche del regno di Sicilia. Intorno alla metà del XIII sec. passò agli angioini; fu parzialmente distrutta, a metà del XV sec. da un terremoto e ricostruita, poi subentrarono i veneziani dal 1496 al 1509; col passaggio successivo agli spagnoli iniziò un lento declino, fino all’avvento dei Borbone, i quali con Ferdinando I diedero un certo impulso all’economia locale, riattivando il canale d’uscita del porto interno e risanando le paludi vicine alla città. L’annessione al regno d’Italia, 1860, e l’apertura del Canale di Suez, 1869, riportarono la città agli antichi splendori, diventando il terminale preferenziale per la “Valigia delle Indie” percorso internazionale che collegava Londra a Bombay, 1870 – 1914. Durante la Seconda guerra mondiale fu sede del comando alleato del Basso Mare Adriatico; dal settembre del 1943 al febbraio 1944 divenne sede temporanea del governo italiano.
Brindisi è situata in una strategica posizione sul mare Adriatico, a nord est della pianura salentina, dispone di un porto dalla particolare caratteristica a testa di cervo e conserva importanti testimonianze artistiche e monumentali dall’antichità all’età moderna. Scrigno di tesori dell’arte e naturalistici che hanno ispirato poeti e scrittori. Noi ricordiamo la citazione forse più sentita tra quelle dedicate alla città, composta dall’imperatore Federico II di Svevia: “Filia solis, ave, / nostro gratissima cordi.
Da vedere: percorso I
Per lo straordinario patrimonio artistico, distribuito nella città, abbiamo individuato, per i viaggiatori, due percorsi virtuali da seguire, considerata la rispettiva lunghezza, in tappe separate, intorno al centro storico e oltre, attraverso strade e piazze, edifici e tesori artistici unici al mondo:
Percorso I: Km 2,8 in h. 0,38’ dalla piazza medievale del Duomo, testimone del tempo, dove risplendono la Loggia di palazzo Balsamo, il Portico dei Templari, la ristrutturata cattedrale romanica, attraverso gli stretti vicoli, alla Chiesa di S. Paolo Eremita e ancora la Chiesa di S. Giovanni al Sepolcro, poi quella di Santa Maria degli Angeli e la chiesa di San Benedetto, fino all’antica Porta Mesagne, vicino alla quale si trovano il Bastione Carlo V, entrambi residui delle vecchie cinte murarie, e i resti delle Vasche Limarie, vere e proprie cisterne di acqua di epoca romana. Dal Castello Federiciano si ritorna verso il quartiere “degli spagnoli”, dove regna la chiesa barocca di Santa Teresa, poco oltre le magnifiche e classiche Colonne romane, aprono dall’alto la vista sul canale sottostante; poi giù dalla scalinata per la splendida passeggiata di viale Regina Margherita da cui si riesce a vedere, sulla sponda opposta, il maestoso Monumento al Marinaio.
Piazza Duomo, dove si stagliano la Loggia del palazzo Balsamo del XIV sec., un balcone su mensole preziosamente decorate appartenente probabilmente all’antica zecca angioina; il Portico dei Cavalieri Templaridel XIII sec., oggi ingresso del Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo, il quale conserva una preziosa raccolta di reperti dell’area brindisina; il Duomo, antica chiesa romanica eretta tra l’XI e il XII sec., ristrutturata nel XVIII sec., che conserva l’antica pavimentazione; il Palazzo Vescovile del XVIII sec.;
Chiesa di S. Paolo Eremita, in vico De’ Vavotici, raro esempio di gotico pugliese, eretta dai francescani sul finire del XIII sec. e completata nel 1322. All’interno, a navata unica conserva preziosi altari barocchi arricchiti da interessanti dipinti e affreschi del XIV sec. Adiacente si trova i Museo diocesano.
Chiesa di San Giovanni al Sepolcro, nella via omonima, complesso a struttura circolare, costruito intorno all’XI sec. dai templari, conserva un portale scolpito con protiro; all’interno è ornato da pitture a fresco del XIV sec. di stile bizantino con influssi gotici; sulla parete d’ingresso rilevante l’immenso Giudizio Universale di Rinaldo da Taranto.
Chiesa di Santa Maria degli Angeli, in via Ferrante Fornari, costruita in forme barocche nel XVII sec. con pianta a croce latina e navata unica, nelle cui cappelle laterali sono conservate pregevoli opere pittoriche e scultoree.
Chiesa di San Benedetto, in via Marconi, costruita sul finire dell’XI sec., in seguito ristrutturata. Di forme romaniche si individua il lato sinistro con portale a rilievi, le colonne interne e la maestosa torre campanaria. Pregevole il chiostro del convento adiacente, porticato a belle polifere.
Porta Mesagneo Carlo V, in via C. Colombo, si alza nel punto in cui arrivava l’antica via Appia, costruita intorno alla metà del XIII sec. a fornice unico, per volontà di Federico II, sulle fondamenta di epoca romana volute da Marco Antonio, inserita nel perimetro murario del XVI sec. creato da Carlo V. Adiacenti alla Porta si trovano: il Bastione Calo V del XVI sec. e le Vasche Limarie, cisterne di “decantazione e sedimentazione” delle acque provenienti da pozzi esterni alla città, che per la pressione riuscivano ad alimentare alcune fontane della città. Le Vasche erano la parte terminale dell’acquedotto costruito dai romani che dal Pozzo di Vito, zona a circa 10 km a ovest della città, portava l’acqua all’antica Brundisium.
Castello Svevo, in via dei Mille, voluto da Federico II nel 1227, costruito su un tratto portuale del Seno di Ponente, successivamente ampliato da Ferdinando I d’Aragona e da Carlo V. Conta di un Maschio a forma quadrata circondato da torri cilindriche e baluardi. Nel Castello è oggi conservata la famosa “Catena Angioina”, la quale, tra due torri costruite ai lati del canale, con un sistema di ingranaggi veniva tesa per chiudere l’accesso al porto in caso di pericolo.
Chiesa di Santa Teresa, nella omonima piazza, nel quartiere “degli spagnoli”, costruita in stile barocco tra il 1670 – 1700; all’interno conserva pregevoli dipinti e una statua in pietra di San Francesco di Paola. In fondo alla piazza, sul lungomare della città, è situata la Fontana dell’Impero del 1940.
Colonne romane, in via Colonne, su un terrazzo che si apre sul Seno di levante del porto, ad esso collegato da una ripida scalinata, si stagliano una colonna di 19 m del III sec. con capitello a figure, e la base di un’altra colonna che, caduta a terra nel 1528, fu trasferita a Lecce. Gli storici riportano che le due colonne segnavano il termine della via Appia. Dalla piazzetta si apre la vista fino al Castello alfonsino o aragonese, conosciuto come Forte a mare, del XVI sec. sull’isola di S. Andrea, che chiude il porto esterno, collegato a quello interno dal canale Pigonati.
Viale Regina Margherita, passeggiata lungo la banchina portuale da cui si può ammirare, la sponda opposta del canale dove si trovano: il Villaggio dei pescatori e l’enorme Monumento al Marinaio d’Italia, tra le visite consigliate nel nostro itinerario II.
Mesagne
Ab. 26.120, mesagnesi; altezza: m. 72 s.l.m.; Provincia: Brindisi - mappa - info Turista.: via Roma, 4 - T.: 0831 732285; P.S. H.: via del Panareo, 35 - T.: 0831 739328; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406
Insediamento dell’età del ferro abitato dagli Iapigi, dal VI al III sec. a. C. diventò un centro messapico. Durante la dominazione romana fu una importante villa sulla via Appia. Con l’avvento dei longobardi la villa fu posta sotto il feudo della città vicina di Oria. Sotto i normanni passò al principato di Taranto. Tra il XII e il XIII sec. si nota la presenza di una ristretta comunità greca e le prime donazioni sveve. L’evoluzione del borgo si ebbe tra il XV e il XVII sec. per l’interesse di nobili come il principe di Taranto, Giovanni Antonio Orsini del Balzo, feudatari locali e degli ordini monastico militari.
Mesagne, candidata, nel 2022, alla manifestazione istituzionale “Capitale italiana della Cultura 2024” è stata insignita del premio “Capitale pugliese della Cultura 2023”, titolo istituito dalla regione Puglia per premiare le città pugliesi insignite o finaliste all’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura. La città si presenta ai visitatori con un aspetto scenografico unico, da Piazza Vittorio Emanuele II, attraverso Porta Grande, eretta nel 1784, si accede al magnifico borgo antico, che conserva intatti i suoi tesori storici e artistici. Le sue piazze, gli edifici dai pregiati portali ed eleganti balconi, le chiese dalle ardite architetture barocche, le strette vie del centro storico, persino la pavimentazione, sono il segno di quella ricostruzione urbanistica, che nel Seicento la trasformò da città fortezza a città barocca.
Da vedere
Percorso:circa 3,8 km in 0,54’
Tempietto di San Lorenzo martire, in vicolo S. Lorenzo, all’ingresso della città, provenendo da Brindisi, costruzione antica, che risale al periodo paleo – cristiano (V – VI sec.). Lo stato in cui si presenta oggi, manca la facciata, è dovuto ai vari lavori succedutisi di ricostruzione e restauro, che hanno sostituito la copertura originale, probabilmente crollata nel XVI sec., con l’attuale volta a botte. I lati furono rifatti nel XVII sec. per allargare le navate laterali. Il risultato che vediamo è quello di una chiesa protoromanica del IX – X sec., con impianto basilicale che si sviluppa a tre navate con abside triconca a cupola. Dopo essere diventata, intorno alla metà del XIX sec., un deposito comunale, la chiesa è stata riconsacrata e riaperta al culto nel 1998.
Basilica – Santuario della Vergine SS. del Monte Carmelo, in piazza S. Michele Arcangelo, antica costruzione risalente al IX sec. su una preesistente cripta paleocristiana. Presenta una facciata semplice di forma romanica con un prezioso portale ad arco a sesto acuto, al cui centro è posta una lunetta affrescata con l’immagine della Madonna. All’interno, dell’impianto romanico a tre navate resta soltanto una colonna con capitello corinzio. Nel XVII sec. è stata ampliata con l’aggiunta delle cappelle laterali in forme barocche, con altari ricchi di intarsi e stucchi.
Piazza Vittorio Emanuele II, vi si staglia la Chiesa dell’Arciconfraternita dell’Immacolata, costruzione probabilmente del XVIII sec. la cui struttura è realizzata in conci di carparo, priva di decorazioni. Alle spalle sul lato destro si erge il piccolo campanile a vela. Alla chiesa è collegato il convento dei francescani. In bella vista il Castello normanno svevo, costruzione dell’XI sec., ampliata nel XV sec. e ristrutturata nel periodo barocco. Sulla piazza insiste la Villa comunale Umberto I, giardino pubblico di circa 15.000 mq, a ridosso del centro storico.
Piazza Orsini del Balzo, scenografico e affascinante spazio a forma di cuore, classico impianto di stile barocco, ora impreziosita dalla sua restaurata pavimentazione, contribuisce ad arricchire la città di Mesagne di pregi storici e urbanistici. La piazza è abbellita dalla Chiesa di Sant’Anna, eretta per volontà della principessa Vittoria Capano, intorno alla fine del XVII sec.; in forme barocche e l’interno a navata unica, conserva due pulpiti lignei del XVIII sec. e alcune statue in cartapesta del XIX sec. Palazzo Cavaliere, si staglia vicino, edificio di proprietà della curia, presenta un pregevole portale, stretto tra lesene con capitelli di ordine corinzio e trabeazione su cui appoggia l’elegante balconata in pietra; un insieme di linee e segni che richiamano le forme rinascimentali; oggi sede del Museo di Arte Sacra. Dalla piazza si accede all’ingresso del Castello normanno svevo, magnifica fortificazione dell’XI sec., che ospita il Museo del territorio Ugo Granafei, dove sono conservati preziosi reperti archeologici. Anche il bel giardino della chiesa Matrice, chiuso tra le mura del complesso, lambisce la suggestiva piazza.
Chiesa Matrice, in piazza IV Novembre, la collegiata simbolo della cittadina, ricostruita a metà del XVII sec. in forme in forme barocche, fu ristrutturata dopo il terremoto del 1743. Il magnifico portale del XVI sec. è sostenuto da quattro piccole colonne con capitello corinzio. L’interno a croce latino si presenta a navata unica. Conserva importanti opere d’arte. Nella piazza si alza la ristrutturata Torre dell’Orologio.
Piazza G. Garibaldi, poco fuori le mura, vi accede superando l’antica Porta Piccola, ormai abbattuta per far posto alla città moderna, dove comunque, resta il fulcro del centro storico, in cui si stagliano il Municipio e la barocca chiesa di Santa Maria di Betlemme, la cui immagine attuale è dovuta ai lavori ultimati nel 1738, che ampliavano l’antica chiesa di Santa Maria della Sanità, che custodiva l’icona dedicata a Santa Maria in Bethlem, la quale nel lontano 1526, secondo la tradizione assicurò la salvezza dei cittadini dalla pandemia di peste allora circolante nel territorio. All’interno sono conservate preziose opere d’arte.
Teatro Comunale, in via Ferdinando Svevo, costruito sul finire del XIX sec. in forme neoclassiche. Inaugurato nel 1895, fino al 1920 ospitò numerosi spettacoli, negli anni successivi a causa di varie criticità venne chiuso. Soltanto nel 1990 un nuovo progetto ha permesso il completo recupero che ha portato alla nuova inaugurazione dell’aprile del 2000. Proprio di fronte al Teatro, sul breve declivio lastricato in pietra, si alza Porta Nuova, costruita agli inizi del XVII sec. e ricostruita nel 1702, da cui si rientra nel centro storico.
Chiesa dei Santi Cosimo e Damiano, in via Luca Antonio Resta, 21, costruita tra il XVII e il XVIII sec., crollò nel 1722. Ricostruita e decorata a stucchi rimase incompleta, ha una pianta esagonale e due porte sulla facciata, la quale si sviluppa su tre lati del complesso. All’interno conserva alcune opere pregevoli del XVII e XVIII sec.
Chiesa Mater Domini, in via Maja Materdona, costruzione in stile rinascimentale i cui lavori iniziarono nel 1598 e furono completati con la cupola maiolicata su tamburo cilindrico nel 1740. L’interno ha una pianta a croce greca; sull’altare maggiore di forme barocche conserva l’icona della Vergine col Bambino di origini medievali. Sulla stessa via, poco prima di raggiungere la chiesa, si alza l’eclettica costruzione del Calvario.
Oria
Ab. 14.462, oritani; altezza: m. 166 s.l.m.; Provincia: Brindisi - mappa - info Turista.: Pro Loco, via Pasquale Astore, 31 - T.: 0831 845939; P.S. H.: Brindisi, Strada Statale 7 per Mesagne - T.: 0831 508573; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406
Antico e importante centro messapico, col nome di Hyria o Uria diventò un municipio romano. Nel medioevo fu un uno snodo molto conteso, più volte distrutta, intorno al X - XI sec. vi si insediò una comunità ebraica numerosa, e fu sede episcopale, appartenendo al principato di Taranto. Subì le dominazioni successive di bizantini, longobardi, normanni, svevi, angioini e spagnoli.
Oria riveste notevole importanza per il suo patrimonio archeologico e il suo suggestivo centro storico, le cui case intonacate di bianco fanno da fulcro alla pianta urbana medievale del paese, attraversato da vicoli e scalinate, che conducono alla Basilica Cattedrale e al maestoso Castello Svevo di Federico II.
Da vedere
Percorso: circa 4,1 km in 0.58’
Porta degli Ebrei, in piazza Shabbettai Donnolo, chiamata anche porta Taranto, accesso al centro storico tra viuzze tortuose che si incuneano tra piccole case, ornate di balconcini quasi invisibili, e botteghe.
Chiesa di San Francesco di Paola, in Via Dragonetti Bonifacio, fuori le mura poco oltre la Porta degli Ebrei, eretta nel 1580 in stile rinascimentale, con il convento adiacente; sopra la cripta di San Barsanofio, patrono della città. All’interno custodisce opere d’arte pregevoli.
Parco archeologico urbano, in piazza Lorch, si trovano i reperti tombali della comunità ebraica del I sec. d. C. Nella stessa piazza si alza la Chiesa di San Domenico, eretta intorno alla fine del XVI sec., subì notevoli rifacimenti nel XVIII sec. L’interno a croce latina conserva splendidi altari barocchi del XVII sec. e preziosi dipinti.
Basilica Cattedrale di S. Maria Assunta, nella piazza omonima, del XVIII sec., presenta una pregevole facciata in stile barocco e cupola adornata con tegole smaltate. Alle spalle della chiesa si trova la Torre Palomba, antica fortificazione probabilmente di origine messapica, ristrutturata e modificata più volte nel corso del tempo.
Palazzo Martini, in piazza D. Albanese, edificio del XVIII sec. in forme barocche, oggi è sede di eventi e manifestazioni culturali;.ospita il Museo Archeologico di Oria e dei Messapi, che conserva importanti reperti delle civiltà succedutesi nel territorio degli antichi messapi, tra il Mare Jonio e l’Adriatico.
Palazzo vescovile, Largo Cattedrale, vicino al Castello svevo, costruito tra il 1564 -1670, presenta alcuni preziosi elementi architettonici consistenti in colonne marmoree e capitelli di epoca greca e romana; all’interno si aprono splendidi soffitti affrescati, attribuiti alla scuola di Raffaello.
Chiesa di San Benedetto, dedicata a Maria Santissima del Ponte, in via Castello; la costruzione attuale, in forme barocche, risale alla metà del XIX sec., con annesso monastero del XVII sec. rifatto sul sito di un altro più antico, San Barbato costruito nel 1123 per volontà della principessa Costanza d’Altavilla.
Castello, nella via omonima, costruito nel 1233, sul luogo dove sorgeva l’antica acropoli cittadina per volere di Federico II, ampliato nel 1300, successivamente ristrutturato più volte. Presenta un maschio quadrato, poi le due torri circolari, alzate dagli angioini, quella del Salto e del Cavaliere; una spaziosa piazza d’armi a forma triangolare racchiusa da un recinto triangolare merlato e delimitato da tre torrioni; nella parte est è situata la Cripta dei SS. Crisante e Daria, che probabilmente era l’antica cattedrale del IX sec. oggi appartiene a una società privata.
Parco Montalbano, situato sotto il Castello, in via G. Renato Lombardi, in forme italiane del XVIII sec., lungo la sua passeggiata, un belvedere lastricato, si apre la vista sull’intera cittadina. Nel parco sono visibili gli scavi archeologici relativi all’antica città bizantina.
Sulla stessa via si staglia la splendida Chiesa di S. Giovanni Battista, originaria costruzione romanica, inglobata nel XVII sec. in un grande complesso barocco in cui dominava il monastero dei frati celestini. Agli inizi del XX sec. il convento fu abbattuto e costruita la scuola elementare "E. De Amicis". Davanti alla chiesa, nella notte tra il 23 e il 24 giugno di ogni anno, si svolgeva il popolare “ballo di S. Giovanni”, che richiamava l'attenzione dei numerosi centri vicini. Ritenuto immorale, nel XVI sec. fu vietato. Oggi la chiesa ospita manifestazioni espositive ed eventi.
Museo archeologico Milizia, in via Epitaffio, ospitato nei locali della Biblioteca Civica De Pace Lombardi, conserva preziosi reperti del IV - II sec. a.C.
Chiesa di S. Francesco d’Assisi, in via Sen. Martini, la costruzione attuale risale all’epoca barocca, sul sito dove esisteva una chiesa basiliana, ricostruita nel XV sec. dal principe Giovanni Antonio Orsini Del Balzo, prima della ricostruzione del XVIII sec.
Santuario S. Antonio da Padova, in via Monte Sabotino, 47, costruita tra il 1664 e il 1665, sul sito dove esisteva la Cripta di San Mauro, con annesso monastero. Presenta una facciata in forme tardo barocche e l’interno distribuito in tre navate con volte a crociera.
Il Sedile, in piazza Manfredi, opera degli inizi della XVIII sec. in stile barocco, antica sede dei Decurioni e Seggio dei Nobili, oggi ospita un’agenzia di viaggi.
Francavilla Fontana
Ab. 34.791, francavillesi; altezza: m. 142 s.l.m.; Provincia: Brindisi - mappa - info Turista.: IAT, via Municipio, 16 - T.: 0831 811262; P.S. H.: Viale M. delle Grazie - T.: 0831 851202; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406
Insediamento sviluppatosi intorno alla metà del XIV sec., intorno alla chiesa in cui Filippo d’Angiò, nel 1310, rinvenne un’icona al Re bizantina, raffigurante la Madonna della Fontana. Il borgo infeudato nei territori dei marchesi di Oria, nel 1517, passò prima ai Borromeo nel 1563, poi ai nobili Imperiali tra 1572 - 1782, fino ai Borbone. Grazie a Ferdinando IV Re di Napoli, nel 1788, ottenne il titolo di città e seguì le sorti del Regno. Dopo l’unificazione nel 1864 assunse il l’attuale denominazione di Francavilla Fontana, dall’icona bizantina e del nobile fondatore.
Il borgo antico di Francavilla Fontana si distribuisce intorno alle sue strade principali: Via San Giovanni, cuore del centro storico; Corso Umberto I, che costeggia il centro storico portando all’omonima piazza, impreziosita dalla Torre dell’Orologio, della metà del XVIII sec. e dalle statue di Sant’Irene, San Carlo Borromeo, della Vergine Immacolata e della Madonna della Fontana, poste ai quattro angoli, segno della ricchezza artistica e nobiliare custodita dalla città; via Roma, sulla quale si alzano gli edifici storici del XVII e XVIII sec. Il borgo anticamente era fortificato e chiuso da una cinta muraria, aperta in alcuni punti di accesso da notevoli e artistiche porte. Dopo l’abbattimento delle mura, nel corso del XIX e XX sec., per fare spazio alla urbanizzazione moderna, oggi testimoniano l’antico splendore: Porta del Carmine, Porta della Croce, e Porta dei Cappuccini.
Da vedere
Percorso: circa 3,5 km in 0,50’
Chiesa dello Spirito Santo, Parrocchia Beata Vergine Maria Santissima dei Sette Dolori, in via Gramsci, costruzione della metà del XVI sec., ricostruita nel 1759 dopo i danni subiti dal terremoto del 1743, in stile barocco con campanile a vela con bifora e monofora.
Palazzo Maggi – Scazzeri, in Corso Umberto I, 93 - eretto nella seconda metà del XVIII sec.
Castello Imperiali, in via Municipio, fortezza fatta costruire dal principe Giovanni Antonio Orsini del Balzo nel 1450 all’epoca in cui fu consolidata la cinta muraria della città. Ampliato nel 1536 e ristrutturato nel XVIII sec. dai principi Imperiali da cui prende il nome. La costruzione si presenta a pianta rettangolare, circondato da un fossato, caratterizzato all’esterno da un loggiato in pietra di forme barocche. Oltre il portale si accede al cortile impreziosito da un fonte battesimale del XIV sec. e da uno scalone a doppia rampa che porta al piano superiori le cui sale che ospitavano la pinacoteca.
Palazzo Argentina, in via Clavica, 2, edificio rinascimentale proclamato monumento nazionale nel 1913.
Chiesa di Santa Chiara, Chiesa Rettoria di Santa Chiara d’Assisi, in via Chiariste, costruzione del 1836 di una precedente del XVII sec. a cui era collegato il convento delle Clarisse. La facciata si presenta in stile neoclassico con portale architravato, l’interno a pianta ottagonale è caratterizzata dal pavimento in ceramica e da quattro altari a nicchia.
Porta Nuova o dei Cappuccini, in via Zullino, eretta verso la metà del XVIII sec., a fornice unico, è sormontata da un timpano semicircolare e fiancheggiata ai lati da colonne poggianti su grandi plinti.
Chiesa di San Sebastiano, Chiesa Rettoria di S. Sebastiano martire, in Largo XX Settembre, costruita tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII sec. in forme barocche con annesso convento che negli anni ha avuto varie destinazioni, oggi ospita la scuola media Vitaliano Bilotta.
Palazzo del Sedile, in piazza Dante, nel centro storico, costruzione del XVII sec., oggi è sede della Biblioteca comunale.
Duomo, Basilica minore del Santissimo Rosario, in Piazza Giovanni XXIII, l’edificio attuale, in forme barocche, risale agli anni 1743 – 1759, e sorge sul sito di una chiesa eretta agli inizi del XIV sec., più volte rimaneggiata e andata distrutta a causa del violento terremoto del 1743. Presenta una facciata armoniosa nella distribuzione dei piani, che termina sul punto più alto con una stella, ai lati si trovano le statue di S. Pietro e Paolo, mentre la cupola traforata da otto finestroni e decorata finemente con diametro di ben 13 m. Lo stile e le forme adottate hanno sicuramente influenzato la costruzione delle due Cattedrali vicine di Oria e Martina Franca. L’interno a croce latina conserva preziosi dipinti, alcune statue in cartapesta e una scultura lignea del 1778.
Palazzo Giannuzzi - Carissimo, in via Roma, 27 dei primi anni del XVIII sec.; più avanti, sulla stessa via si alza la Porta del Carmine, Porte di Francavilla Fontana risalente alla metà del XVII sec. a tre fornici, è la più spettacolare e monumentale delle porte cittadine.
Villa comunale, situata tra viale Vincenzo Lilla, giardino pubblico con parco giochi e un teatro aperto.
Chiesa di Maria Santissima della Croce, in via Oria, l’edificio attuale risale alla fine del XVI sec. su una precedente del XIV sec., ampliata nel 1687. Presenta una facciata con campanile in forme barocche. L’interno a croce latina con tre navate, conserva numerose opere d’arte. Annesso alla chiesa si trova il convento disegnato intorno al chiostro. Di fronte alla chiesa si trova il Calvario, costruzione voluta dalle famiglie nobili locali edificata tra il 1857 e il 1881, per commemorare la Passione e Morte di cristo.
Porta della Croce, in via Regina Elena, costruita agli inizi del XVIII sec., durante il l’epoca del nobile Michele Imperiali. A unico fornice, la porta si distingue per il suo portale a raggiera, su cui si appoggia lo stemma della città.
Taranto
Ab. 187.037, tarantini; altitudine: m. 15 s.l.m.; Provincia: Taranto - mappa - info Turista.: IAT, Piazza Castello - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; P.S. H.: via Bruno, 1 - T.: 099 4585303/4585194; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406
La tradizione vuole che sia stata fondata da Falanto, eroe spartano nell’VIII sec. a. C. col nome di Taras. Grazie alla sua posizione strategica diventò una delle città più importanti della Magna Grecia e l’ultima di esse a cedere, nel 209 a. C, all’espansione dei romani dopo la conclusione delle Guerre Pirriche. Riuscì, comunque a mantenere il primato culturale sul resto dei territori meridionali. Nel 90 a. C. divenne municipio romano. Alla caduta dell’Impero Romano fu sottoposta al dominio bizantino, quindi, fu conquistata dai goti di Totila nel 549, poi, dopo vari conflitti, passò sotto i longobardi e ritornò ai bizantini nell’803. In diversi periodi subì le scorribande dei saraceni, 846 – 868 – 927 e fu ricostruita, nel 967, dai bizantini. Taranto passò ai normanni nel 1088 e dal 1301 al 1465, fu la capitale del fiorente Principato svevo. Sopportò le successive dominazioni di angioini e spagnoli, divenendo un importante porto militare per poi decadere con l’avvento dei Borbone, seguendone le sorti fino al 1860, quando fu unita al Regno d’Italia.
Taranto, situata a cavallo di Mar Grande e Mar Piccolo, per questo definita la Città dei due mari. Si distribuisce su un territorio costituito da una molteplicità di litorali, da una parte e l’altra dei due mari, lungo due penisole naturali e un'isola, chiamata “città vecchia”, nucleo storico cittadino. Il Ponte di Porta Napoli unisce un estremo di questa isola alla parte nord ovest della città, dove si sviluppa il quartiere industriale; il ponte girevole collega l’estremo opposto al Borgo Umbertino, la città Nuova dove si è sviluppata la rete urbana moderna. Nel Golfo di Taranto, il mar Grande bagna la costa esterna della baia tarantina, delimitata a nord ovest da Punta Rondinella e a sud da Capo San Vito, mentre le Isole Cheradi, piccolo arcipelago, la chiudono a sud ovest. Soltanto in due punti: presso il canale naturale di Porta Napoli e quello artificiale che separa la “città vecchia” dall’altra più estesa e moderna, il mar Grande si congiunge col mar Piccolo. Si tratta di un mare interno, costituito virtualmente da due bacini divisi dal Ponte Punta Penna - Pizzone, costruito nel punto dove i seni delle rispettive sponde opposte, quello a forma triangolare di Punta Penna e quello a forma ellittica di Punta Pizzone si restringono.
Taranto offre uno dei patrimoni artistici e naturali più ricchi e vari. L’impareggiabile vista sul golfo e la conformazione della rete urbana contribuiscono a definirla come una città unica nel suo genere, dalle forme e dai segni architettonici più diversi: dal borgo antico alla città nuova; dalla Chiesa di San Domenico Maggiore, in forme romanico - gotiche, al Borgo Umbertino, in stile rinascimentale, liberty e rococò; dalla Cattedrale di San Cataldo e gli edifici signorili della città vecchia, in forme barocche, alle costruzioni di epoca medievale come la Torre del Gallo, agli eleganti palazzi moderni in stile liberty e neoclassico. Altresì, numerosi sono i siti archeologici urbani e nei dintorni, le cripte, i monasteri, i santuari e le edicole votive. Nella seconda metà del XX sec. oltre che per la trasformazione dei prodotti ittici e la commercializzazione di olii, vini e ostriche, Taranto si afferma come importante centro industriale per la presenza di grandi impianti siderurgici, quello dell’Ilva era il maggiore in Europa, industrie petrolchimiche, stabilimenti cementiferi e della cantieristica navale. Purtroppo, tale sviluppo, nel tempo, ha prodotto sull’intera area industriale un enorme disagio ambientale e socioeconomico, che oggi spinge la cittadinanza a lasciare i quartieri inquinati.
Da vedere: percorso I
Per lo straordinario patrimonio artistico, distribuito nella città, abbiamo individuato, per i viaggiatori, due percorsi virtuali da seguire, considerata la rispettiva lunghezza, in tappe separate, intorno al centro storico e oltre, attraverso strade e piazze, edifici e tesori artistici unici al mondo:
Percorso I, Città Nuova: circa km 5,5 h. 1,15
Tomba degli Atleti, tra via Pitagora e via Crispi, del periodo Arcaico (VI – V sec. a. C.), un importante monumento funerario a pianta quadrangolare in blocchi di carparo, la quale per le sue dimensioni, la struttura e le decorazioni, nonché il corredo, tutti simboli dell’atletismo e del convivio, simboleggia l’elevata cultura aristocratica raggiunta a Taranto.
Villa Peripato, situata lungo il mar Piccolo è un parco cittadino dove ha sede il Museo del Sottosuolo che custodisce importanti reperti speleologici.
Muso Oceanografico, Museo Talassografico “Attilio Cerruti”, in via Roma, che conserva numerosi esemplari di fauna marina.
Museo archeologico Nazionale, MarTa in via Cavour 10, tra i maggiori istituti archeologici d’Italia, soprattutto per i reperti in suo possesso relativi alla civiltà artistica della Magna Grecia.
Villa Garibaldi, occupa la piazza omonima dove si staglia il maestoso Palazzo degli Uffici del XIX sec.
Chiesa di Maria Santissima del Monte Carmelo o Parrocchia chiesa del Carmine, in via N. T. d’Aquino, la data della sua costruzione è incerta, alcuni documenti, comunque attestano la sua presenza fina dal 1577. Più volte ristrutturata nel corso dei secoli. L’attuale forma è quella neoclassica che probabilmente risale alla ristrutturazione del 1937. Un campanile decorato con statue di angeli sovrasta la chiesa. L’interno si presenta a croce latina e navata unica, ai cui lati si aprono cappelle e nicchie che ospitano le statue usate nelle processioni della Settimana Santa.
Monumento al Marinaio, sul corso Due Mari, dedicato ai marinai della Marina Militare Italiana. La scultura, creata nel 1974 dallo scultore V. Di Cobertaldo, è appoggiata su un piedistallo, alta circa 7 m, raffigura due marinai che saluta le navi che attraversano il canale, sotto il ponte girevole. Insieme al Palazzo del Governo, in via Anfiteatro, eretto tra il 1930 – 1934, si affaccia sul Lungomare Vittorio Emanuele III, vicino alla Rotonda Marinai d’Italia, proponendo una netta e moderna caratterizzazione della città. Nella stessa via si alza Palazzo d’Ayala Valva, del XIX sec., che si sviluppa su tre piani e presenta note architettoniche liberty, con un delizioso portale all’ingresso principale. Si tratta del secondo palazzo della famigliad'Ayala Valva, il primo era stato edificato nel XVIII sec. nel borgo antico, in corso Vittorio Emanuele II, di cui parleremo più avanti.
Lontani dalla zona centrale, meglio usare l'auto:
Cripta del Redentoreo della Madonna della Grotta, in via Terni, un’antica tomba a camera romana del periodo imperiale, trasformata in una chiesa rupestre ipogea. La grotta circolare che la contraddistingue ha le pareti decorate da preziosi affreschi del XII sec., tra cui un “Cristo Pantocratore tra San Giovanni e la Vergine”. Dopo mille traversie e attraverso nuove opere di conservazione e restauro nel 2011 il sito è stato riaperto al pubblico.
Concattedrale Gran Madre di Dio, via Monsignore Blandamura, costruzione attuale, terminata nel 1970 su progetto del famoso architetto Gio Ponti, dedicata alla tradizione marinara della città con una “vela” che si riflette nell’acqua delle tre vasche, davanti all’ingresso, che simboleggiano il mare.