Puglia, itinerario n. 4/2024

Dalle coste adriatiche dell’alto Salento a quelle nordorientali del mar Jonio, Brindisi - Taranto: Brindisi - Mesagne - Oria - Francavilla Fontana - Taranto

Puglia map.iti4 Itinerario: da Brindisi a Taranto in 3 tappe

Località: Brindisi – Mesagne – Oria - Francavilla Fontana - Taranto.

Stagione: tutte. Tempo: tre giorni. Lunghezza: Km. 77

 

I) Brindisi

II) Brindisi – Mesagne – Oria - Francavilla Fontana, km 40

III) Francavilla Fontana - Taranto Km 37

 

Questo intenso itinerario pugliese, baciato dal sole, si snoda perlopiù sulla strada statale 7 Via Appia, che a grandi linee segue l’antica strada consolare romana, la regina viarum, che collegava Roma a Brundisium, l’odierna Brindisi. Oggi, la Strada Statale 7 che, nel tratto fra Brindisi - Taranto, è una comoda superstrada a carreggiate separate, connessa alle altre strade provinciali e alla viabilità locale, ci ha permesso, in poco tempo, la “traversata” dal Golfo di Brindisi, sulla costa adriatica dell’Alto Salento, al Golfo di Taranto nell’alto Mar Ionio; dalla pianura salentina alle gravine delle basse Murge. 

Si parte da Brindisi, costa nord-orientale del Salento, dove piazza Duomo fa da incipit ben augurale a questo viaggio, tra vestigia eccezionali, indescrivibili testimonianze architettoniche e notevoli esempi di ingegneria moderna.  

Raggiungiamo Mesagne, illuminata dai riflessi barocchi dei suoi magnifici edifici; poi Oria con il suo Castello svevo e le scenografiche chiese barocche; Francavilla Fontana, con le sue piazze, degne protagoniste rinascimentali; infine, Taranto, la “città dei due mari”, naturale balcone sull'omonimo golfo, il cui centro industriale siderurgico e petrolchimico ha inciso e tuttora incide su paesaggio e ambiente. Taranto però, definita la Città dei due mari, naturale balcone sull'omonimo golfo, non è solo stabilimenti industriali. Per la sua peculiare posizione a cavallo di Mar Grande e Mar Piccolo, dove si sviluppa la maggior parte dell’insediamento urbano, merita senz’altro una visita. Il borgo antico e la città Nuova rappresentano musei a cielo aperto. Le testimonianze storiche e artistiche, la bellezza e luminosità di edifici e scavi archeologici che travalicano il tempo prendono il sopravvento, abbagliando la sensibilità di ognuno.

Brindisi

Ab. 82.382, brindisini; altezza: m. 13 s.l.m.; Provincia: Brindisi - mappa - info Turista.: I.A.T., Lungomare R. Margherita; T.: 0831 523072/ 562126; Info Point: IAT, via Duomo 20 - T.: 0831 229784; P.S. H.: Strada Statale 7 per Mesagne - T.: 0831 508573; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406 

L’antica Brundisium, di origine messapica, era un centro portuale di notevole importanza durante la dominazione romana, tanto da essere collegata a Roma attraverso la via Appia e Traiana. Era il più importante porto di arrivo e partenza dei traffici per la Grecia e l’Oriente. Dopo la caduta dell’Impero Romano fu sottomessa ai goti nel VI sec., ai longobardi nel 674; saccheggiata dai saraceni nell’838; liberata dai bizantini, i quali, nell’XI sec., si impegnarono nella sua ricostruzione. Rifiorì gradualmente come centro marinaro sotto nell’XI sec., sotto il dominio dei normanni, poi degli svevi, quando riottenne la sede episcopale, fu eretta la nuova cattedrale e un nuovo castello, diventando scalo importante per le Crociate e sede di una delle due zecche del regno di Sicilia. Intorno alla metà del XIII sec. passò agli angioini; fu parzialmente distrutta, a metà del XV sec.  da un terremoto e ricostruita, poi subentrarono i veneziani dal 1496 al 1509; col passaggio successivo agli spagnoli iniziò un lento declino, fino all’avvento dei Borbone, i quali con Ferdinando I diedero un certo impulso all’economia locale, riattivando il canale d’uscita del porto interno e risanando le paludi vicine alla città. L’annessione al regno d’Italia, 1860, e l’apertura del Canale di Suez, 1869, riportarono la città agli antichi splendori, diventando il terminale preferenziale per la “Valigia delle Indie” percorso internazionale che collegava Londra a Bombay, 1870 – 1914. Durante la Seconda guerra mondiale fu sede del comando alleato del Basso Mare Adriatico; dal settembre del 1943 al febbraio 1944 divenne sede temporanea del governo italiano.

Brindisi è situata in una strategica posizione sul mare Adriatico, a nord est della pianura salentina, dispone di un porto dalla particolare caratteristica a testa di cervo e conserva importanti testimonianze artistiche e monumentali dall’antichità all’età moderna. Scrigno di tesori dell’arte e naturalistici che hanno ispirato poeti e scrittori. Noi ricordiamo la citazione forse più sentita tra quelle dedicate alla città, composta dall’imperatore Federico II di Svevia: “Filia solis, ave, / nostro gratissima cordi. 

Mesagne


Ab. 26.120, mesagnesi; altezza: m. 72 s.l.m.; Provincia: Brindisi - mappa - info Turista.: via Roma, 4 - T.: 0831 732285; P.S. H.: via del Panareo, 35 - T.: 0831 739328; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406 

Insediamento dell’età del ferro abitato dagli Iapigi, dal VI al III sec. a. C. diventò un centro messapico. Durante la dominazione romana fu una importante villa sulla via Appia. Con l’avvento dei longobardi la villa fu posta sotto il feudo della città vicina di Oria. Sotto i normanni passò al principato di Taranto. Tra il XII e il XIII sec. si nota la presenza di una ristretta comunità greca e le prime donazioni sveve. L’evoluzione del borgo si ebbe tra il XV e il XVII sec. per l’interesse di nobili come il principe di Taranto, Giovanni Antonio Orsini del Balzo, feudatari locali e degli ordini monastico militari.

Mesagne, candidata, nel 2022, alla manifestazione istituzionale “Capitale italiana della Cultura 2024” è stata insignita del premio “Capitale pugliese della Cultura 2023”, titolo istituito dalla regione Puglia per premiare le città pugliesi insignite o finaliste all’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura. La città si presenta ai visitatori con un aspetto scenografico unico, da Piazza Vittorio Emanuele II, attraverso Porta Grande, eretta nel 1784, si accede al magnifico borgo antico, che conserva intatti i suoi tesori storici e artistici. Le sue piazze, gli edifici dai pregiati portali ed eleganti balconi, le chiese dalle ardite architetture barocche, le strette vie del centro storico, persino la pavimentazione, sono il segno di quella ricostruzione urbanistica, che nel Seicento la trasformò da città fortezza a città barocca.

Oria


Oria Parco.Montalbano
Ab. 14.462, oritani; altezza: m. 166 s.l.m.; Provincia: Brindisi - mappa - info Turista.: Pro Loco, via Pasquale Astore, 31 - T.: 0831 845939; P.S. H.: Brindisi, Strada Statale 7 per Mesagne - T.: 0831 508573; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406 

Antico e importante centro messapico, col nome di Hyria o Uria diventò un municipio romano. Nel medioevo fu un uno snodo molto conteso, più volte distrutta, intorno al X - XI sec. vi si insediò una comunità ebraica numerosa, e fu sede episcopale, appartenendo al principato di Taranto. Subì le dominazioni successive di bizantini, longobardi, normanni, svevi, angioini e spagnoli.   

Oria riveste notevole importanza per il suo patrimonio archeologico e il suo suggestivo centro storico, le cui case intonacate di bianco fanno da fulcro alla pianta urbana medievale del paese, attraversato da vicoli e scalinate, che conducono alla Basilica Cattedrale e al maestoso Castello Svevo di Federico II.

 Francavilla Fontana


FrancavillaFontana Duomo
Ab. 34.791, francavillesi; altezza: m. 142 s.l.m.; Provincia: Brindisi - mappa - info Turista.: IAT, via Municipio, 16 - T.: 0831 811262; P.S. H.: Viale M. delle Grazie - T.: 0831 851202; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406 

Insediamento sviluppatosi intorno alla metà del XIV sec., intorno alla chiesa in cui Filippo d’Angiò, nel 1310, rinvenne un’icona al Re bizantina, raffigurante la Madonna della Fontana. Il borgo infeudato nei territori dei marchesi di Oria, nel 1517, passò prima ai Borromeo nel 1563, poi ai nobili Imperiali tra 1572 - 1782, fino ai Borbone. Grazie a Ferdinando IV Re di Napoli, nel 1788, ottenne il titolo di città e seguì le sorti del Regno. Dopo l’unificazione nel 1864 assunse il l’attuale denominazione di Francavilla Fontana, dall’icona bizantina e del nobile fondatore.     

Il borgo antico di Francavilla Fontana si distribuisce intorno alle sue strade principali: Via San Giovanni, cuore del centro storico; Corso Umberto I, che costeggia il centro storico portando all’omonima piazza, impreziosita dalla Torre dell’Orologio, della metà del XVIII sec. e dalle statue di Sant’Irene, San Carlo Borromeo, della Vergine Immacolata e della Madonna della Fontana, poste ai quattro angoli, segno della ricchezza artistica e nobiliare custodita dalla città; via Roma, sulla quale si alzano gli edifici storici del XVII e XVIII sec. Il borgo anticamente era fortificato e chiuso da una cinta muraria, aperta in alcuni punti di accesso da notevoli e artistiche porte. Dopo l’abbattimento delle mura, nel corso del XIX e XX sec., per fare spazio alla urbanizzazione moderna, oggi testimoniano l’antico splendore: Porta del Carmine, Porta della Croce, e Porta dei Cappuccini.     

Taranto


Taranto PanoramaAb. 187.037, tarantini; altitudine: m. 15 s.l.m.; Provincia: Taranto - mappa - info Turista.: IAT, Piazza Castello - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; P.S. H.: via Bruno, 1 - T.: 099 4585303/4585194; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406 

La tradizione vuole che sia stata fondata da Falanto, eroe spartano nell’VIII sec. a. C. col nome di Taras. Grazie alla sua posizione strategica diventò una delle città più importanti della Magna Grecia e l’ultima di esse a cedere, nel 209 a. C, all’espansione dei romani dopo la conclusione delle Guerre Pirriche. Riuscì, comunque a mantenere il primato culturale sul resto dei territori meridionali. Nel 90 a. C. divenne municipio romano. Alla caduta dell’Impero Romano fu sottoposta al dominio bizantino, quindi, fu conquistata dai goti di Totila nel 549, poi, dopo vari conflitti, passò sotto i longobardi e ritornò ai bizantini nell’803. In diversi periodi subì le scorribande dei saraceni, 846 – 868 – 927 e fu ricostruita, nel 967, dai bizantini. Taranto passò ai normanni nel 1088 e dal 1301 al 1465, fu la capitale del fiorente Principato svevo. Sopportò le successive dominazioni di angioini e spagnoli, divenendo un importante porto militare per poi decadere con l’avvento dei Borbone, seguendone le sorti fino al 1860, quando fu unita al Regno d’Italia.

Taranto, situata a cavallo di Mar Grande e Mar Piccolo, per questo definita la Città dei due mari.  Si distribuisce su un territorio costituito da una molteplicità di litorali, da una parte e l’altra dei due mari, lungo due penisole naturali e un'isola, chiamata “città vecchia”, nucleo storico cittadino. Il Ponte di Porta Napoli unisce un estremo di questa isola alla parte nord ovest della città, dove si sviluppa il quartiere industriale; il ponte girevole collega l’estremo opposto al Borgo Umbertino, la città Nuova dove si è sviluppata la rete urbana moderna. Nel Golfo di Taranto, il mar Grande bagna la costa esterna della baia tarantina, delimitata a nord ovest da Punta Rondinella e a sud da Capo San Vito, mentre le Isole Cheradi, piccolo arcipelago, la chiudono a sud ovest. Soltanto in due punti: presso il canale naturale di Porta Napoli e quello artificiale che separa la “città vecchia” dall’altra più estesa e moderna, il mar Grande si congiunge col mar Piccolo. Si tratta di un mare interno, costituito virtualmente da due bacini divisi dal Ponte Punta Penna - Pizzone, costruito nel punto dove i seni delle rispettive sponde opposte, quello a forma triangolare di Punta Penna e quello a forma ellittica di Punta Pizzone si restringono.

Taranto offre uno dei patrimoni artistici e naturali più ricchi e vari. L’impareggiabile vista sul golfo e la conformazione della rete urbana contribuiscono a definirla come una città unica nel suo genere, dalle forme e dai segni architettonici più diversi: dal borgo antico alla città nuova;  dalla Chiesa di San Domenico Maggiore, in forme romanico - gotiche, al Borgo Umbertino, in stile rinascimentale, liberty e rococò; dalla Cattedrale di San Cataldo e gli edifici signorili della città vecchia, in forme barocche, alle costruzioni di epoca medievale come la Torre del Gallo, agli eleganti palazzi moderni in stile liberty e neoclassico. Altresì, numerosi sono i siti archeologici urbani e nei dintorni, le cripte, i monasteri, i santuari e le edicole votive. Nella seconda metà del XX sec. oltre che per la trasformazione dei prodotti ittici e la commercializzazione di olii, vini e ostriche, Taranto si afferma come importante centro industriale per la presenza di grandi impianti siderurgici, quello dell’Ilva era il maggiore in Europa, industrie petrolchimiche, stabilimenti cementiferi e della cantieristica navale. Purtroppo, tale sviluppo, nel tempo, ha prodotto sull’intera area industriale un enorme disagio ambientale e socioeconomico, che oggi spinge la cittadinanza a lasciare i quartieri inquinati.