Sicilia, Itinerario n. 1/2019

Dal Golfo di Castellammare a Marsala, nell’entroterra della Sicilia Occidentale, verso Capo Boeo, attraverso Segesta, Selinunte, fino a Mozia e Lilibeo: Castellammare del Golfo – Calatafimi Segesta – Castelvetrano - Menfi – Selinunte – Mazara del Vallo – Marsala.


Itinerario: da Castellammare del Golfo a Marsala, attraverso Segesta e Selinunte, in 2 tappe.

Località: Castellammare del Golfo – Calatafimi Segesta – Castelvetrano - Menfi – Selinunte – Mazara del Vallo – Marsala

Stagione: tutte le stagioni. Tempo: cinque giorni. Lunghezza: Km. 143.

I) Castellammare del Golfo – Calatafimi Segesta – Castelvetrano - Menfi, Km 76, circa h. 1.10’ 

II) Menfi – Mazara del Vallo – Marsala, Km 67, circa 1,20’

Un viaggio che percorre luoghi lontani, città di cui abbiamo sentito parlare a scuola, durante le lezioni di storia, tanto tempo fa. Luoghi che mettono in movimento la nostra irrefrenabile fantasia e la nostra sensibilità per un mondo che non esiste più. Ci muoviamo da Castellammare del Golfo, splendida cittadina sul Golfo omonimo, in direzione sud, per raggiungere, nell’agro segestano, il borgo di Calatafimi – Segesta, e fare un tuffo nella storia, grazie alla sua area archeologica. Riprendendo il percorso, sulla SS 113 si giunge a Castelvetrano, dove ci attende il sito archeologico di Selinunte, la più grande area archeologica d’Italia. Procedendo in direzione sud est, verso la costa, sulla SS 115, posta tra l'area dei templi dorici di Selinunte e l'area degli scavi archeologici di Eraclea Minoa, si incontra la città di Menfi in provincia di Agrigento, la cui fascia costiera tocca il mare Mediterraneo e si estende per circa 10 km, dove si incrocia la spiaggia meravigliosa di Porto Palo. Continuando il nostro itinerario, prima sulla SS 115, poi sulla A 29 arriviamo a Mazara del Vallo, capitale della marineria peschereccia d’altura, uno dei maggiori scali mediterranei della pesca. Delle sue origini arabo – normanne non resta che la chiesetta di S. Nicolò Regale, sul molo Caito, presso il porto canale. Riprendendo la marcia sulla SS 115 si raggiunge Marsala, che sorge su capo Boeo, punta occidentale più estrema della Sicilia, e si affaccia davanti a Favignana, con le altre Isole Egadi poco più distanti. L’entroterra si sviluppa verso Salemi su un territorio collinare fitto di vigneti rinomati che hanno fatto la sua fortuna. La città in poco tempo è diventata una delle principali produttrici dell’industria vitivinicola italiana. Oltre ai motivi di interesse storico legati all’impresa dei “Mille”, la città presenta una particolare articolazione delle sue vie, sviluppato secondo un disegno tipico dell'età ellenistica che merita di essere visitato. Consigliamo una passeggiata sulle vie del Cassaro, dove si incrociano parecchi locali, negozi, ristoranti, enoteche in cui è possibile gustare i prodotti tipici locali. Per finire in bellezza consigliamo, verso il tramonto, di fare un giro allo Stagnone e alla splendida Isola di S. Pantaleo, l’antica Mozia, per restare incantati dai colori del sole che cala dolcemente sul mare cristallino.

 

 

 Castellammare del Golfo

 


Ab. 15.209, castellammaresi; altezza: m. 26 s.l.m.; Provincia: Trapani, mappa Info Turista.: Via Medici, 61 T. 0924 32227; P.S. H.: Via Francesco Crispi, 116, Alcamo – T.: 0924 599111 

L’antica Emporium Segestanorum, porto della vicina città di Segesta, esisteva già nel V sec. a. C. In seguito al declino di Segesta, in epoca tardo romana, avrebbe preso il nome di Aquae Perticianenses, sviluppandosi autonomamente. Con l’arrivo degli arabi ai primi dell’800 prese il nome di Al-Madarig. Con l’avvento dei normanni prese il nome di Castrum ad mare de gulfo, da cui discende l’attuale denominazione, diventando un’importante fortezza. Poi passa agli svevi, ai quali succedono gli angioini e poi gli aragonesi. Tra la fine del XVI e l’inizio del XVII sec. la città si espande divenendo un importante porto commerciale del Regno di Napoli. Con l’Unità d’Italia continuerà ad ampliarsi, frutto dei traffici marittimi e del commercio.

La città sorge alle falde del monte Inici e presta il nome al golfo prospiciente, limitato a est da Capo Rama e a ovest da Capo S. Vito. Il suo castello, che dà il nome alla cittadina è situato in fondo alla penisola che chiude il porticciolo. Dalla cittadina, si fa in tempo, proseguendo sulla SS 187, dopo una leggera deviazione, a raggiungere il borgo di Scopello, da cui si stagliano meravigliosi faraglioni e vedere la stupenda posizione in cui si trova la Tonnara di Scopello. Quindi, non è finita, tornando sulla SS 187 continuando verso Nord, altri pochi chilometri, si raggiunge la costa dello Zingaro, percorribile solo a piedi, dove è possibile ammirare la splendida vegetazione mediterranea presente, con le suggestive calette e le loro piccole spiagge.

Calatafimi – Segesta


Ab. 6.357, calatafimesi; altezza: m. 338 s.l.m.; Provincia: Trapani, mappa Info Turista.: Corso Vittorio Emanuele, 16 – Pro Loco T.: 0924 954680; P.S. H.: via A. De Gasperi, 101 - T.: 0924 950366

 

Insediamento abitato dagli antichi Elimi. Calatafimi Segesta è l’unico abitato che sopravvisse e si sviluppò durante la dominazione araba, 827-1061, diventando un importante centro musulmano. Successivamente passò ai normanni, poi agli svevi, quindi agli aragonesi e nel 1407 diventò demanio del Regno delle Due Sicilie e annessa al Regno di Sardegna a seguito della spedizione dei mille, azione garibaldina che portò all’unificazione d’Italia. 

Il primo nucleo dell’abitato di Calatafimi, sorse alle pendici della collina su cui si erge il Castello Eufemio. Dall’altura fortificata si domina il centro del paese, un ampio e meraviglioso panorama, e, in lontananza, i resti del tempio di Segesta ed il monte Barbaro.

Il paese si trova al centro di un territorio in cui il mito si fonde con la storia. Da una parte l’odierna Calatafimi, teatro della battaglia del 15 maggio 1860, tra le camicie rosse di Garibaldi e le truppe borboniche, dall’altro i resti dell’antica città di Segesta, importante centro elimo, spesso in conflitto con Selinunte, in cui risplende, fra gli altri, il peristilio dorico chiamato il Tempio, ben conservato, il più importante edificio segestano con le sue quattordici colonne sui lati lunghi e sei su quelli brevi. Guardando dall’alto si ammira un panorama magnifico, che va da Erice al monte Bonifato, verso Alcamo, sino al monte Inici.

 

Castelvetrano


Ab. 31.503, castelvetranesi; altezza: m. 187 s.l.m.; Provincia: Trapani, mappa Info Turista.: piazzale Carlo d’Aragona, - T.: 0924 902004; P.S. Ass. Confraternita di Misericordia, via Dalmazia, 10 – Partanna (TP) – T.: 0924 922255                                                                                          L’insediamento urbano è dovuto a una migrazione sociale accaduta dopo l’arrivo dei normanni nel 1130.  La baronia di Castelvetrano fin dal XIII sec. fu in mano ai Lentini, poi alla fine del sec., 1299, passò ai Tagliavia, poi diventati Tagliavia-Aragona. Nel1522 fu elevata prima, a contea dal Re di Spagna Carlo V, successivamente, Filippo II la elevò a principato. Agli inizi del XVII sec. passò ai Pignatelli, quindi al Regno di Napoli e seguì la storia che condusse all’Unità d’Italia.

Grossa cittadina con fiorenti attività agricole, in cui si trova il più grande sito archeologico d’Italia, vicino alla foce del fiume Modione: il sito archeologico di Selinunte, in una posizione splendida che guarda sul Mediterraneo. Il fascino del luogo è palese. Se la maestosità degli elementi architettonici incanta, la suggestiva posizione isolata del sito non è da meno. I riflessi della luce del sole che si infrangono sulle bianche rovine, sullo sfondo compatto dell’azzurro del mare, provocano emozioni uniche.

 

Menfi


Ab. 12.471, menfitani; altezza: m. 119 s.l.m.; Provincia: Agrigento, mappa Info Turista.: http://welcometomenfi.it/it/turismo-e-cultura/; P.S. Associazione Confraternita di Misericordia, via Dalmazia, 10 – Partanna (TP) – T.: 0924 922255                                                                                                           

Il nome originario era Menfrì, successivamente modificato, nel 1638, quando Diego Tagliavia Aragona Pignatelli diede inizio alla costruzione del primo nucleo urbano, concedendo terreni a famiglie di contadini del circondario e costruendo le prime abitazioni. Dal 1638 il luogo verrà chiamato Terra di Memphis, che muterà in Menfi nel 1683.                                                                                                                                                      Il borgo ha mantenuto nel tempo l’impostazione urbanistica originaria. Il borgo situato tra le aree archeologiche di Selinunte ed Eraclea Minoa, è circondata dal fascino del passato. Al suo territorio appartengono la bellissima spiaggia di Porto Palo e la Riserva Naturale delle Foci del fiume Belice. L’economia del paese si basa prevalentemente sulla produzione agricola, fonda la sua ricchezza sulla coltivazione della vite e produzione del vino.                                                            

 

Mazzara del Vallo

 


Ab. 51.484, mazzaresi; altezza: m. 8 s.l.m.; Provincia: Trapani - mappa -   Info Turista.: http://www.comune.mazaradelvallo.tp.it/portale-  P.S. H.: via B. Salemi, 175 – T.: 0923 677111

Territorio abitato fin dal periodo Paleolitico, nell’XI secolo i Fenici ne fecero un emporio per i loro traffici. In seguito si trovò soggetta al dominio dei tiranni siracusani e poi del Regno cartaginese, fino alla conquista della Sicilia da parte dei romani. Successivamente alla caduta dell’Impero romano, le incursioni dei Vandali e dei Goti non l rispiarono. Quando i bizantini sconfissero i Vandali, nel 533, la città cominciò a ripopolarsi, ma solo con l’avvento degli arabi nell’827 si manifestò il risveglio economico della città. Poi l’avvento dei normanni coincise con la costruzione della Cattedrale e con il suo sviluppo politico. Successivamente, con Federico II cominciò una lunga decadenza che proseguì sotto gli Angioini e gli aragonesi. Ancora soggetta al dominio signorile tra la fine del XIV sec. e il XVI sec., fu restituita al Regio Demanio spagnolo, sotto cui fu gravata da una pesante crisi che culminò con i tumulti del 1647.  Sotto i Borbone la situazione non migliorò e gli accadimenti per l’unità d’Italia la trovarono pronta a un’entusiastica partecipazione.                                    Il vecchio nucleo storico, racchiuso dentro le mura normanne, include numerose chiese monumentali, alcune risalenti all'XI secolo. I vicoli caratteristici di cui il centro è disseminato, ci riporta  all’impianto urbanistico tipico dei quartieri islamici, le cosiddette Casbah, In piazza Mokarta sono visibili i resti delle mura e una porta del Castello eretto dai normanni nel XII sec., da cui parte il Giardino pubblico che apre sul lungomare.

 

Marsala*

* articolo aggiornato a 12/2023


Ab. 82.498, marsalesi; altezza: m. 12 s.l.m.; Provincia: Trapani - mappa -  Info Turista: https://www.turismocomunemarsala.com;            P.S. H.: Contrada Cardilla, 1  – T.: 0923 753111

Nel periodo eneolitico, sul capo Boeo, abitato dai sicani, i cartaginesi fuggiti dalla città di Mozia (l’attuale S. Pantaleo), distrutta nel 397 a. C. da Dionigi, tiranno di Siracusa, fondarono la nuova città di Lilibeo, che divenne possedimento romano dopo la battaglia della Egadi, nel 241 a. C. Devastata dai Vandali, all'inizio del V secolo d.C. fu annessa nel VI sec. all'impero di Bisanzio, che se ne disinteressò provocandone la decadenza che si protrasse per secoli, segnata anche dalle incursioni dei pirati. Durante la dominazione araba ebbe un importante ruolo, quando mutò il nome in Marsa Allah (porto di Dio), da cui l’odierna denominazione Marsala. Conservò la sua ricchezza, determinata da traffici e commerci fino all’avvento degli spagnoli, nel XVI sec., quando Carlo V per motivi difensivi ordinò che il porto fosse interrato. Solo nel XVIII sec. la città si riprese con l’apertura del nuovo porto. Marsala è legata alla gloriosa pagina di storia risorgimentale italiana, quando, l’11 maggio 1860, “i mille”, volontari garibaldini, vi sbarcarono per iniziare la marcia che avrebbe prima liberato il mezzogiorno dalla dominazione borbonica, e condotto all’unità d’Italia.

Marsala è situata sul vertice più occidentale della Sicilia, dove il vento caldo, riporta i profumi lontani dell’Africa. Il suo centro storico ha mantenuto il disegno urbano medievale che si è innestato insieme alla pianta assiale originaria di scuola punica. La città è un “museo archeologico a cielo aperto”, ancora da scoprire, dalle terrazze sul mare ai mulini a vento intorno alle saline. Una particolare attenzione meritano le numerose cantine, vero tesoro del territorio. Definita la più “british” delle città siciliane, Marsala è veramente un luogo dalle mille risorse, in cui convivono archeologia, storia, arte e un meraviglioso habitat naturalistico, di cui fa parte l’arcipelago dello Stagnone, con le sue isole. Vicino si trovano le isole Egadi.